In pieno centro a Brescia ha aperto “Vivace”, ristorante gourmet che fin da subito ha saputo elevarsi al punto d’esser inserito nella Guida Michelin ed esser definito ristorante dell’anno 2023 dal Gambero Rosso. Due riconoscimenti importanti a dimostrazione di quanta attenzione e ricerca ci sia in questo locale, la cui aspirazione è raggiungere le vette enograstronomiche senza mettere in secondo piano la sostenibilità.
“Vivace” si trova all’interno di Corte Sant’Agata, a pochi passi da Piazza Vittoria. Un locale che, dopo un sapiente restauro, unisce antico e moderno in un unicum armonioso che dà valore ad entrambi. Da evidenziare le scelte fortemente sostenibili, dalla cucina all’ambiente, volte all’ottimizzazione della gestione in chiave 4.0 e del risparmio energetico, con il ricircolo dell’aria e un sistema di raffrescamento green per le stagioni più calde.
È sviluppato su due piani: al piano terra la sala principale, che ruota attorno alle 4 antiche colonne centrali e il piano sotterraneo, con un ambiente suggestivo e caratteristico abbellito dalle affascinanti volte in mattoni. Oltre alle due sale, a disposizione degli ospiti anche una corte esterna della quale godere nella bella stagione.
La cantina dei vini domina quasi tutta la sala del piano terra mettendo in mostra grandi etichette del territorio, vini nazionali ed internazionali ma anche proposte dettate da “libere espressioni” così da sbalordire pure i palati più curiosi ed attenti. Non da meno l’ampia proposta di vini al bicchiere sia da pasto sia da dessert.
Le numerose e differenti opzioni di degustazione sono una peculiarità dell’offerta gastronomica di Vivace, tra queste una è interamente dedicata a piatti vegetali (disponibili anche alla carta), un modo per centrare le esigenze di un più vasto pubblico di Clienti. A disposizione, oltre ad un bilanciato menù alla carta – con sia carne che pesce – proposte per bambini e piatti gluten free.
Difficile individuare i must di questo raffinato locale, ogni piatto vi conduce in un viaggio tra i prodotti locali o i classici del territorio, con uno sguardo proiettato al futuro ed a connubi inediti. Meritano comunque una menzione la Verza all’olio, lo Spiedo ed i Cappelletti di storione.
La nostra degustazione, avvenuta a febbraio 2023, è iniziata con una entrèe composta da Cialda di polenta con cremoso al Parmigiano, Chips di carota con carota essiccata, Tacos di trota marinata e maionese leggera al wasabi e delle Pere al rum. Il tutto accompagnato da pane integrale prodotto in casa con lievito madre e un pregevole olio del Lago di Garda.
Già questi assaggi ci hanno dato l’idea della cucina moderna, fine e ricercata che avremmo ritrovato durante il resto del nostro percorso.
Dopo il benvenuto della cucina, abbiamo degustato un’Animella fumè alla brace con fondo bruno, scalogno alla birra e un tocco di pompelmo, della quale abbiamo apprezzato ogni sapore e l’eccellente qualità delle materie prime.
La prima portata è stato un Risotto cotto nel brodo di cipolle, zafferano e guarnito con polvere di cipolle e liquirizia che, grazie al consiglio dello staff, abbiamo degustato senza mescolare: un connubio e una fusione degli ingredienti davvero ben bilanciato e coinvolgente.
Arrivati alla seconda portata abbiamo dato libero sfogo alla nostra curiosità assaggiando sia il Piccione sia lo Spiedo (uno dei loro piatti iconici).
L’impiattamento del piccione – proveniente da un allevamento del Lago di Garda – era una gioia per gli occhi e per il palato, adagiato sul suo fondo di cottura, con il petto leggermente scottato e una sorprendente coscia disossata con quinoa soffiata.
Coreografica anche la presentazione dello spiedo, servito ancora fumante, era posato su un letto di ketchup di peperone, insieme alla patata: un piatto della tradizione bresciana interpretato dallo chef in modo gustoso e divertente. Bilanciato nel gusto e aromatico al palato frutto di sapiente tecnica e ottimi ingredienti.
Prima di proseguire ci è stato servito un Sorbetto al passion fruit con crumble di mandorle e una cialda di cioccolato: una vera delizia!
Difficile la scelta del dolce che ci ha visti scegliere un dessert con protagonista il lampone – accompagnato da una meringa ghiacciata e del cioccolato – e un Tiramisù. Entrambi un eccellente fine pasto, una piacevole coccola per deliziare il palato in modo impeccabile.
Ma non finisce qui. “Vivace” vuole sorprendere fino alla fine e così, ci è stata servita anche la piccola-pasticceria per concludere il nostro percorso lasciandoci completamente appagati e con la consapevolezza come qui tutto, dal singolo ingrediente al piatto servito a tavola, sia frutto di ricerca, studio e tecnica sapiente al fine di creare un percorso gustativo nel quale nulla è scontato e banale.
“Vivace” ha tutti i requisiti per proseguire sulla strada dell’eccellenza e diventare un punto di riferimento moderno e di alta qualità all’interno della città di Brescia.
Elenia Stefani
Cronista del gusto
Brescia Vicolo Rizzardo, 2
030.7285150