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    Il burro alla riscossa. Riabilitato dopo decenni di demonizzazione

    Burro

     

    Lo so che da buoni mediterranei non possiamo vivere senza l’olio extravergine di oliva, uno dei cardini della nostra gustosa dieta, certificata come salutare e diffusa ormai in ogni parte del globo. Guardiamo con sospetto gli altri grassi, in particolare il burro che i nostri cugini d’oltralpe sono avvezzi utilizzare, anche a dismisura, in qualsivoglia pietanza.

    In realtà dopo, le diete iperproteiche o basate principalmente sui carboidrati,  sembra che sia arrivato il momento di riabilitare il burro, oggetto negli ultimi decenni di una lunga demonizzazione. La comunità scientifica è pronta a recitare il “mea culpa”, considerati i dati emersi dalle ultime ricerche, che mostrano risultati davvero interessanti. Stiamo parlando della nuova ampia ricerca della Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University, negli Usa.

    Secondo quest’ultimo studio, il consumo di burro è solo debolmente associato alla mortalità, mentre non c’è legame con le malattie cardiovascolari ed è stato osservato anche un lieve effetto protettivo nei confronti del diabete. Per arrivare a questa conclusione gli studiosi hanno analizzato i dati di nove ricerche che hanno coinvolto complessivamente 636.151 persone.

    La quantità di burro giornaliera mediamente consumata è risultata pari a un cucchiaio, circa 14 grammi. Durante il periodo nel quale i partecipanti agli studi sono stati seguiti, si sono verificati, come era prevedibile, considerata la vastità del campione analizzato, numerosi decessi, di cui circa il 30% legato a malattie cardiovascolari e un 25% di casi di insorgenza di diabete. Lo studio ha però riscontrato piccole o insignificanti correlazioni tra il consumo di burro, le malattie sopraggiunte e la mortalità totale. Anzi, al contrario, nei confronti del diabete sembra esserci anche un effetto protettivo che dev’essere ulteriormente approfondito.

    L’autrice della ricerca, Laura Pimpin, spiega che il burro sembra essere complessivamente neutrale rispetto all’insorgere delle comuni malattie di cui è sempre stato imputato.

    Anzi c’è chi, come Pierluigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, spiega che il burro, un’emulsione di acqua e molecole lipidiche, è un alimento molto digeribile, con pochissimo lattosio e ben tollerato anche da chi soffre di allergie alimentari.
    Ricco di vitamine importanti, come A, E e K, è uno dei pochi alimenti a contenere la vitamina D, oggi definita un ormone, che agisce sull’integrità delle ossa e con un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Contiene anche  acidi grassi (tra cui omega 3 e Omega 6) utilizzati per produrre energia e mantenere costante la temperatura corporea.

    Certo, la scelta migliore rimane sempre l’olio extravergine di oliva, meglio ancora se Bresciano, ma, quando serve, possiamo utilizzare anche il burro, senza per questo dover temere di avere ricadute negative sulla nostra salute.


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