La festa più allegra dell’anno è senza dubbio il Carnevale. Il momento in cui ci si può travestire impersonando chi più ci piace. L’occasione per uno sberleffo o uno scherzo un po’ irriverente, ma sempre senza esagerare, ovviamente.
Mi ricordo che, quando ero ragazzina, nel paese in cui abitavo, si usava fare la battaglia con le uova. In un pomeriggio avevamo svuotato tutti gli alimentari della zona… e per strada una bella frittata!
Oggi le uova meglio utilizzarle per uno dei dolci di Carnevale per eccellenza le lattughe di Carnevale, golose sfoglie fritte spolverate di zucchero a velo che mettono d’accordo proprio tutti da Nord e Sud Italia, senza eccezioni. Variano il nome e alcuni ingredienti, ma questa preparazione trova spazio davvero in tutte le nostre regioni.
Ne esistono svariate ricette, inevitabilmente si assomigliano un po’ tutte, salvo piccole differenze, nella scelta degli aromi e nel modo di stendere la sfoglia. Varianti che possono però fare davvero la differenza!
Qui a Brescia questi dolci tipici del periodo pre-quaresimale si chiamano infatti lattughe di Carnevale e pare proprio siano un retaggio della lunga dominazione di Venezia. Il nome però deriva dalla loro forma increspata, che ricorda la foglia dell’omonima insalata. Ecco qui la ricetta classica.
500 g. di farina bianca
3 uova
scorza di un limone dalla buccia edibile
100 gr di zucchero
una busta di vanillina
½ bicchiere di Marsala
50 gr di burro
Formate una fontana con 500 g. di farina bianca. Lavate un limone e grattugiarne la scorza. Aggiungete 100 g di zucchero, una bustina di vanillina e la scorza del limone. Unirte 3 uova, mezzo bicchiere di Marsala e 50 g. di burro. Impastate e ponete a riposare in frigo per mezz’ora. Stendete la pasta. Ricavate dalla sfoglia tanti rettangoli di circa 6 cm. per 10. Praticate tre tagli al centro, lasciando le estremità unite. Scaldate in una pentola un litro d’olio e friggere le lattughe poche per volta, deponendole poi su un foglio di carta assorbente. Spolverizzate di zucchero a velo solo al momento dell’assaggio.
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