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    Mangiare pasta rende felici: per il consumo seguiamo i consigli dell’esperto

    Alberto Sordi - Un Americano a Roma

     

    L’immagine più iconica relativa alla pasta è senza dubbio quella tratta dal famoso film “Un Americano a Roma” del 1954, diretto da Steno nel quale viene ritratto un Alberto Sordi che letteralmente divora un piatto di spaghetti. La strabordante forchettata di pasta è sproporzionata per la bocca dell’Albertone nazionale, quasi a voler sottolineare che si può essere americani in tutto, ma non nel cibo…

    Segreti e consigli

    In effetti la pasta è stata esportata dappertutto, hanno cercato di imitarla senza riuscirci e tutti la mangiamo sempre con grande gusto. Quale sarà il segreto? Ecco il parere dell’endocrinologa e nutrizionista Serena Missori.
    La pasta – afferma – stimola la tiroide e fa bene anche all’umore, quindi ci rende più felici, e questo non è poco! A suo dire bisogna sfatare alcuni falsi miti relativi a questo cibo. Per esempio quello che non sia salutare mangiarla alla sera. Ecco qui alcuni suoi consigli per concedersi il gusto di un piatto di pasta senza sensi di colpa.

    Pasta di grano duro

    Innanzi tutto è opportuno scegliere una pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e anche integrale. Meglio ancora gli spaghetti, hanno l’indice glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso.

    Cottura al dente

    Cuocere la pasta al dente. Da maggiore sazietà ed ha un indice glicemico più basso. I distratti la potranno raffreddare con il getto d’acqua del rubinetto per interromperne la cottura.

    I condimenti

    Vanno bene i sughi “minimal” – con olio extravergine d’oliva e spezie. Ogni tanto però bisogna gratificarsi anche con condimenti più ricchi come la carbonara per fare il pieno di proteine.

    Alla sera…

    La pastasciutta può essere consumata anche di sera, soprattutto se siamo stressati, se soffriamo d’insonnia, se siamo in menopausa e abbiamo le vampate o se soffriamo di sindrome premestruale. La pasta, infatti, favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano che induce a rilassarsi e facilita il sonno. Da non sottovalutare che con il rilassamento si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, responsabile dell’aumento di peso.

    Seguiamo il biotipo

    Vediamo infine quale tipo di pasta è meglio consumare in base al nostro biotipo. Per chi non lo sapesse, in medicina, è il tipo costituzionale, cioè il quadro dei caratteri e degli aspetti tipici di un individuo sul piano sia fisiologico sia mentale.

    Il biotipo nervoso cerebrale può concedersi una bella spaghettata a ogni pasto, il biotipo linfatico che deve perdere peso è meglio che non la mangi proprio tutte le sere, il biotipo bilioso e sanguigno, con moderazione e associando la pasta al consumo di verdure.

    Per chi è celiaco o sensibile al glutine, ha la permeabilità intestinale, o soffre di colite o di malattie infiammatorie intestinali, via libera alla pasta di riso integrale, di quinoa e di grano saraceno, sempre con l’accortezza di consumarla al dente e associata a delle verdure amare, prima o dopo il pasto.

    In conclusione… buona pasta a tutti!


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