Oggi in tavola una ricetta dal nome evocativo: gli “Osèi Scapàcc” (gli uccellini scappati).
Sappiamo tutti quanto siano stati amati gli uccellini nella cucina bresciana, non sempre però l’ingrediente principale era a disposizione… quindi ci si lascia guidare dal gusto e dalla creatività.
Quella degli “uccellini scappati” è una ricetta che ricorre nella tradizione contadina di svariate regioni. Secondo una leggenda popolare, questo piatto si preparava quando la battuta di caccia era stata infruttuosa e quindi non c’era alcun volatile da mettere in padella.
Ecco qui la ricetta secondo.
• 12 fettine di noce di vitello o lonza di maiale
• 12 fette di pancetta (cruda o affumicata a seconda dei gusti)
• 24 foglioline di salvia
• farina
• 2 cucchiai di burro
• 4 cucchiai di olio di oliva
• 1 pizzico di sale
• 1 bicchiere di vino bianco secco
Battete leggermente le fettine di vitello avendo l’accortezza di togliere l’eventuale grasso e di tagliare i bordi della carne in 3-4 punti così eviterete di farla arricciare durante la cottura.
Disponete sopra ogni fettina una fetta di pancetta e due foglioline di salvia.
Arrotolate la carne in modo da ottenere degli involtini, chiudete con degli stecchini e spolverizzate con un po’ di farnia bianca.
Ponete quindi gli involtini in una padella dove avrete già messo il burro e l’olio di oliva e fateli rosolare cercando di rivoltarli spesso e di irrorarli con del vino bianco secco.
Lasciate evaporare, aggiungete un pizzico di sale e, dopo circa 20 minuti, quando la carne avrà assunto un colore dorato e il sugo si sarà ristretto, togliete la padella dal fuoco.
Servite gli “Osei scapacc” con il loro intingolo accompagnandoli magari con una fetta di polenta gialla o il contorno che preferite.