I malfatti sono un primo piatto della tradizione carpenedolese a base di spinaci, serviti con burro e parmigiano.
Il malfatto, di fatto, non ha un bell’aspetto. È praticamente uno gnocco allungato male, creato con pane amore e fantasia, per poi essere infarinato e bollito. Quando galleggia, è pronto per essere scolato e solitamente condito con un poco di formaggio, burro e salvia.
Si tratta di un primo piatto tradizionale della cucina bresciana, povero ma ricco di sapore . Nel 2014 ha ricevuto lo stato di De.Co., ovvero la denominazione comunale d’origine, e porta con sé un patrimonio storico e culturale.
Ingredienti:
1 kg di erbette
1 kg di spinaci
tarassaco o cicoria di campo
pane grattugiato (3 etti ca.)
farina per infarinare
3 uova intere
350 grammi di formaggio grattugiato
200 grammi di burro
1 cipolla
1/2 spicchio di aglio
sale – pepe – noce moscata
alloro – salvia
Preparazione:
Pulite e lavate gli spinaci, le erbette e la cicoria con cura, dopo di che cuocete in acqua salata e al termine della cottura scolateli, strizzateli per bene e tritateli aiutandovi con una mezzaluna.
Fate insaporire in 20 g di burro la cipolla, poi unite il trito di spinaci, cicoria e erbette e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto. Al termine eliminate la cipolla e lasciate raffreddare il composto.
Unite alle erbe fredde le uova, metà del parmigiano, il pane grattugiato, un pizzico di noce moscata e lavorate brevemente. Salate e pepate. Otterrete così un composto abbastanza solido. Con quest’ultimo date la forma dei malfatti che dovranno poi essere ripassati nella farina.
Cuocete i malfatti che avete ottenuto in abbondante acqua salata per pochi minuti e scolateli. Conditeli con burro fuso e parmigiano.
Servite i malfatti ancora caldi.
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