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    Valtènesi, a Vinitaly si è stretto il “patto per il futuro”

    valtenesi-garda-docIl Consorzio Valtènesi è ripartito da Vinitaly annunciando una nuova importante sfida: un “patto di territorio” fra i produttori per ridurre le tre denominazioni vigenti nel comprensorio (Riviera del Garda Bresciano, Garda Classico e Valtènesi) in un unico disciplinare a nome Riviera del Garda Classico, al cui interno vi sarà una più ristretta zona di produzione denominata Valtènesi che rappresenterà il vertice qualitativo della piramide produttiva.

    L’intesa è già stata sottoscritta dalla stragrande maggioranza delle aziende dell’area produttiva della Valtènesi oltre che della sponda bresciana del Garda, comprese diverse importanti realtà che con questa firma entrano a far parte del Consorzio, e sicuramente pone le basi per il futuro sviluppo della nostra economia vitivinicola”.

    Il progetto prevede il superamento dell’attuale frazionamento unendo sotto il nome di “Riviera del Garda Classico” l’attuale produzione Doc per tutte le tipologie (Bianco, Rosso, Groppello, Chiaretto e Spumante Rosè): Valtènesi rappresenterà il vertice qualitativo per le tipologie Chiaretto e Rosso, e potrà essere prodotto anche dalle cantine storiche del bacino a sud del lago di Garda in quanto, nell’ambito del patto, i confini della denominazione si chiuderanno proprio dove inizia il territorio della Lugana.

    Obbiettivo dell’accordo, è quello di fare finalmente chiarezza sulle denominazioni anche per i produttori storici del bacino a sud del lago di Garda: tutti avranno infatti la possibilità di produrre Valtenesi, che nell’ambito del patto chiuderà i suoi confini proprio dove inizia il territorio della Lugana.

    Riportiamo il pensiero di due voci autorevoli: Ettore Prandini – presidente di Coldiretti Brescia e Alessandro Luzzago presidente del Consorzio Valtènesi

    Ettore Prandini – presidente di Coldiretti Brescia – in occasione della conferenza stampa che si è svolta al Vinitaly ha dichiarato: “si tratta di una scelta determinante per il bene del territorio e il futuro del territorio e delle aziende vitivinicole. Con questo progetto il nuovo comprensorio rappresenterà un territorio non solo adibito all’attività agricola ma anche al turismo e a produzioni sempre più di qualità per porre le basi per il futuro sviluppo dell’economia vitivinicola del territorio”.

    Alessandro Luzzago presidente del Consorzio Valtènesi ha affermato: “L’elemento fondamentale da sottolineare rimane la scelta dei produttori del territorio di mettere da parte le divisioni e scommettere finalmente su una nuova visione per il futuro dell’economia vitivinicola delle nostre aziende.

    BaT


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