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    Appunti di degustazione: Corte del Mago – Brescia

    A pochi passi dalla città, precisamente a S. Polo, una corte raccolta del ‘900 dall’antico fascino, sapientemente ristrutturata e che trasmette anche ai giorni nostri il significato urbanistico di spazio socializzante e luogo di vita e lavoro, dal settembre 2017 accoglie il Ristorante Corte del Mago. Le corti, del resto, trasmettono immediatamente un messaggio di caloroso benvenuto e di appartenenza. Chiunque ci entri, si sente immediatamente a casa, ancor prima di varcare la soglia.
    Ed è stato così anche per me, sin dal primo istante, vista l’accoglienza squisita ricevuta dal maître Michele e da tutti i collaboratori, al mio arrivo. Attenzione non banale e scontata, tutt’altro.

    Ritengo sia il must-have, soprattutto nel settore della ristorazione, necessario per la fidelizzazione del cliente, della reputazione del ristorante e dei relativi riconoscimenti, oltre chiaramente alla cucina. A chi non piacerebbe essere accolti con il sorriso, qualsiasi sia la porta dalla quale stiamo entrando?

    Mi accompagnano al mio tavolo, tondo e ben apparecchiato con tovaglia in palette coordinata con gli arredi. La tovaglia… si!
    Accessorio dimenticato e ritenuto non indispensabile in alcuni locali, uniformati per scelta o per necessità, alla “moda” inglese di presentare un tavolo nudo. Un’unica sala raccolta, tavoli ben distanziati, opere di William G. Vezzoli alle pareti, un soppalco mantenuto dalla gestione precedente, che accoglieva un pianoforte a coda, essendo stato un locale legato alla musica Jazz. Un dehor con 15 coperti per il periodo estivo.

    Il menù, composto principalmente da piatti di pesce, varia un paio di volte all’anno. Settimanalmente offre, piatti fuori carta, legati alla stagionalità delle materie prime, al pescato “del giorno” e alle eccellenze del momento.

    Oggi, a completamento, o meglio, a esaltazione, c’è il tartufo bianco d’Alba, ben presente in due piatti del mio menù degustazione, combinato e scelto dallo chef Alessandro Ferrara, desideroso di farmi conoscere la sua cucina. Classe ’87, campano, e anche se non me l’avesse detto, la sua mano trasmette chiaramente le sue origini mediterranee, dopo varie esperienze nella nostra provincia e in città, affascinato dal luogo, e con la voglia di mettersi in proprio e di proporre la sua idea di cucina, inizia la sua avventura da cuoco in primis, e da imprenditore, qui alla Corte del Mago.

    Cucina chiara, schietta, sincera, per nulla banale, frutto di studio, ricerca del buono e del bello.

    Una cucina “gourmet”,  parola presa a prestito dalla lingua francese che letteralmente significa “buongustaio”, colui che sa mangiare e he conosce ciò che mangia. Gourmet è chi ricerca il gusto, lo sperimentatore di nuovi accostamenti di sapore, il creativo al servizio di materie prime di primissima qualità. E qui si siamo proprio!
    Piatti di pesce innanzi tutto, qualche proposta di carne e qualche piatto vegetariano per accontentare tutte le tipologie di clienti, anche se è il pesce di mare che scorre nelle vene dello chef Alessandro.
    Amuse-bouche: intriganti e invitanti dai colori brillanti, dalle consistenze cremose, croccanti, dolci e acidule, come l’esaltazione del palato insegna, il biglietto da visita del menù che si andrà poi a degustare.

    Aguglia imperiale cubettata, profumata al lime e olio del Garda, servita su una crema di scarola e maionese all’astice dal gusto pieno e identificabile, accompagnata da una tuille al nero, che oltre a dare il contrasto cromatico deciso e necessario, aggiunge la componente “crunch” a completamento.

    Corte del Mago - Brescia - Aguglia imperiale cubettata

     

    Una zeppolina salata soffice di zucca e rosmarino (di origine napoletana, chiamate comunemente zeppole di pasta cresciuta), farcite di crema di burrata, e sua maestà il tartufo bianco d’Alba. Una golosità irresistibile che incontra i miei gusti personali in ogni aspettto.

     

    Corte del Mago - Brescia - Aguglia imperiale cubettata

     

    Tartufo presente anche nel primo degli antipasti: Uovo trasparente (cotto a 62°) dal cuore fondente, adagiato su un’insalatina di porro, talmente delicati sia nel gusto che nella consistenza, accompagnati da una fonduta al Selva Cremasco (formaggio DOP vaccino dai profumi aromatici che ricordano il sottobosco) e crumble alle mandorle e tartufo nero.

     

    Corte del Mago - Brescia - Uovo trasparente dal cuore fondente

     

    Un’esplosione di sapori e consistenze, un gioco per il commensale che può decidere in autonomia come comporre il proprio boccone.
    Polpettine di baccalà profumate al limone, anche in questa preparazione, dall’impiattamento impeccabile, spiccano i profumi del sud, che si mescolano con ricette iconiche del nord, nella maionese di bagna cauda, alleggerita per non sovrastare il sapore dell’ingrediente principale, servite con polenta di Storo cubettata, golosa e croccante.

     

    Corte del Mago - Brescia - Polpettine di baccalà profumate al limone

     

    Rivisitazioni, personalizzazioni di piatti della tradizione, in chiave moderna, accattivante, palesemente invitanti, frutto di studio e attenta ricerca, come il ripieno di spiedo di pesce dei casoncelli di mais, con crema al burro e salvia e briciole di pere e amaretto, protagonista del mio primo piatto.

     

    Corte del Mago - Brescia - Casoncelli di mais

     

    Rivisitazione anche della ricetta storica di Ramsey e del suo filetto alla Wellington, svecchiata e svestita sia nella forma che negli ingredienti. Il tonno protagonista, l’uovo trasformato da frittata in salsa, e la sfoglia in brisè come cialda d’accompagnamento. Il piatto che più di tutti mi ha affascinata, che mi ha fatto riflettere sulla capacità di saper trasformare in una veste totalmente nuova, irresistibile e personale di uno dei piatti più iconici della cucina internazionale.

     

    Corte del Mago - Brescia - Tonno

     

    E per concludere in dolcezza, frase scontata ma non sempre all’altezza, una Carta dei dolci e una Carta dei vini di tutto rispetto.
    Tanta la voglia di ritornarci con le persone a me vicine.

     

    Corte del Mago - Brescia - Dessert

     

    L’essere umano (me compresa), del resto, teme le cose nuove, e per natura torna volentieri dove è stato bene, accolto con tutta la cura e le attenzioni riservate ai clienti abituali, dal tepore dell’accoglienza alla superlativa cucina che rimarrà nel cuore.

    Claudia Bonera


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