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Con l’obiettivo di coltivare la promozione delle eccellenze italiane e, più nel dettaglio, delle eccellenze lombarde, la serata svoltasi mercoledì 28 settembre al ristorante “Antica Cascina San Zago” di Salò ha certamente colto nel segno.
Nell’ambito dell’iniziativa “Eccellenze europee del gusto” finanziata anche dall’Unione Europea, il progetto si articola in 12 incontri che si svolgeranno in altrettanti ristoranti del territorio lombardo. Lo scopo è quello di valorizzare i prodotti locali favorendo la presenza del Grana Padano e del vino lombardo rispettivamente nei menu e nelle carte dei vini dei locali.
L’occasione è certamente stata sfruttata al meglio dal Consorzio Grana Padano e da Ascovilo (l’associazione sotto il cui cappello si riuniscono 13 consorzi vinicoli lombardi), sviluppandosi in due fasi: un primo momento di degustazione ed abbinamento, seguito da un dibattito tra i partecipanti, e un secondo momento in cui lo chef Carlo Bresciani ha deliziato i commensali con uno speciale menu a tema.
Diverse sono state le personalità di spicco coinvolte nel dibattito/degustazione iniziale: Alberto Lupini, moderatore della serata e storico direttore di Italia a Tavola, Giovanna Prandini, presidentessa di Ascovilo e titolare della cantina Perla del Garda, Ugo Bonazza, degustatore e delegato ONAF Brescia, Federico Bovarini, sommelier e degustatore di AIS Bergamo, e un ospite speciale, Chiara Stefanoni, in rappresentanza della Cantina Ricchi, produttrice di uno dei vini in degustazione.
Tre le stagionature di Grana Padano (12, 18 e oltre 20 mesi) che in un mescolarsi di profumi e sapori hanno saputo accostarsi al meglio ai tre vini proposti: il “Classese” di Francesco Quaquarini, Metodo Classico 100% Pinot Nero dall’Oltrepo Pavese, il “Meridiano” della Cantina Ricchi, 100% Chardonnay dalle Colline dell’Alto Mantovano, e il “Rile Nero” del Marchese Adorno, 100% Pinot Nero vinificato in rosso dall’Oltrepo Pavese.
Il gioco dell’abbinamento è stato egregiamente presentato da Giovanna Prandini come un “raccontare il buono che c’è nei calici, così come nei formaggi”. Ed è sacrosanto soffermarsi sulla qualità perché, come ricorda Alberto Lupini “vino e formaggio sono due degli elementi che maggiormente caratterizzano l’Italia nel mondo”. Non è mancato, infatti, durante la serata, uno scambio di opinioni sulle potenzialità del nostro Bel Paese, rispetto ad alcune Nazioni estere, che magari sapranno valorizzare meglio il poco che hanno, ma non possono competere in quanto a varietà, tradizione e fantasia.
Quella fantasia che gli ospiti della serata hanno poi ritrovato in tavola. Per tutta la durata del menu, il filo conduttore è stato uno e uno solo: il Grana Padano, grazie al quale lo chef Carlo Bresciani ha saputo rivisitare in maniera eccellente tutti i piatti presentati, dall’ostrica fritta alla bruschetta con tartare di branzino, dal carré d’agnello al muffin salato.
Tutti i piatti sono stati perfettamente accompagnati dai vini menzionati, andando a confermare l’eccezionalità di un matrimonio che non conosce crisi: quello tra la gastronomia e l’enologia lombarda.
Giovanni Sabaini
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