Un po’ di storia
Per chi non lo sapesse i Casoncelli, come numerosi altri piatti appartenenti alla cucina tradizionale, sono un piatto ricco di storia.
Se ne trova già traccia a metà del 1500 nel componimento popolare “La massera da bè” del poeta e scrittore di origini bresciane Galeazzo dagli Orzi. La protagonista dello scritto, “la massaia previdente” appunto, nell’elencare le proprie qualità di cuoca cita pure i casoncelli.
Afferma quindi di saper preparare questo piatto che già al’epoca doveva essere ben conosciuto ed apprezzato, tanto da dover risultare nel bagaglio di specialità che un buon cuoco o domestico doveva saper portare in tavola.
Bargariga
Certo è che i casoncelli, nel nostro dialetto i “casonsei”, sono tipici sia di Brescia ma anche di Bergamo, che ce ne contende il primato.
Diffusi in tutta la nostra provincia, sono il simbolo e la specialità tipica per eccellenza della bassa Bresciana . Qui hanno trovato in Barbariga il loro portabandiera, località che ha infatti ottenuto la Denominazione Comunale (De. Co.) proprio per i casoncelli.
La pasta e il ripieno
La loro preparazione è quasi un’arte tanto per il ripieno quanto per la pasta. Chi se ne intende sostiene che la pasta debba essere sottile quanto basta per far emergere il sapore del ripieno. Quest’ultimo in origine era composto di pane raffermo grattugiato e formaggio. Ne esistono diverse varianti con il Grana Padano o con il nostrano Bagoss. Negli ultimi anni poi, la voglia di sperimentare, ha fatto nascere nuove versioni con il ripieno di erbette, oppure con il ripieno di zucca o di carne come si usa in Valle Camonica.
Il condimento mette però tutti d’accordo, burro fuso, salvia e un’abbondante spolverata di formaggio grattugiato.
Ecco qui l’elenco dei Ristoranti di Brescia e provincia che propongono i Casoncelli nel menù
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