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    I superfood di noi altri: prodotti locali a filiera corta e ricette tipiche

    Superfood

     

    Sono alcuni anni che, complice la globalizzazione in atto nell’informazione come pure nella distribuzione, ci siamo lasciati sedurre da una serie di prodotti, i cosiddetti superfood, provenienti dagli angoli più disparati del mondo le cui proprietà miracolose sono esaltate ogni giorno.

    L’aumento del consumo di questi alimenti dimostra che si presta una sempre crescente attenzione a ciò che si porta in tavola e un ampio numero di consumatori ritiene possibile curarsi attraverso l’alimentazione. Non per niente negli ultimi anni c’è stato il boom della “nutriceutica”, parola nata dall’unione di nutrizione e farmaceutica, che rispecchia in pieno questa nuova tendenza.

    Si tratta di una scienza contemporanea dedita allo studio degli Alimenti che hanno degli effetti benefici sulla salute, ed associano la componente nutrizionale alle proprietà “curative”.

    Se però vogliamo trovare un limite al consumo smodato di superfood e cibi le cui proprietà sono riconosciute come terapeutiche è che, introducendo nella loro produzione un approccio industriale per soddisfare la domanda crescente, si rischia di sacrificare all’economia di mercato la salubrità del prodotto e quindi il suo stesso potere curativo.

    In generale i superfood vengono scelti per le caratteristiche nutritive che possiedono, ma non bisogna dimenticare che i benefici per la salute dipendono da numerosi fattori, primo tra tutti l’ambiente di origine. Il potere nutrizionale si mantiene inalterato solo se questi provengono da coltivazioni naturali, che rispettano la stagionalità e se il sistema commerciale tiene conto del loro ciclo vitale.

    Invece di concentrarsi su esotici superfood quali bacche di Goji, zenzero, curcuma, guaranà o quant’altro, molto meglio sarebbe privilegiare i prodotti locali a filiera corta. Consumare prodotti locali oltre ad avere effetti benefici sulla salute è positivo pure per l’ambiente, cosa non trascurabile.

    Altro elemento da considerare nell’alimentazione è il luogo in cui ognuno di noi vive. Le diete prendono infatti spesso il nome della zona in cui sono nate: dieta Mediterranea, dieta Alpina e così via… Non tutti gli alimenti sono adatti a tutte le latitudini: il fabbisogno del nostro corpo è differente in relazione a dove viviamo. Quindi il tipo di dieta e le ricette che si sono affermate in un certo luogo rappresentano il migliore adattamento che abbiamo sviluppato nel corso dei secoli.

    Per la provincia di Brescia facciamo un esempio tra tutti: la tradizionale Sardina essiccata di Montisola, un vero superfood locale. Il metodo di produzione, rigorosamente la tradizionale, assicura una significativa concentrazione dei preziosi omega3. Dopo essere stata pulita e lavata, viene infatti messa per almeno 48 ore sotto sale. Al termine di questo periodo inizia l’essiccatura all’aria aperta sotto i raggi del sole.
    Da non dimenticare che il nostro organismo assorbe più efficacemente i principi attivi benefici se questi vengono assunti attraverso il cibo, invece che come elemento puro, cioè sotto forma di integratori.

    In definitiva, se possibile, meglio mangiare prodotti locali freschi o trasformati secondo le tecniche di una volta, lasciando da parte i superfood la cui origine non è sempre del tutto trasparente.

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