
Con l’arrivo della bella stagione, cresce la voglia di praticare attività fisica all’aria aperta: dalle lunghe passeggiate nei parchi alle corse in bicicletta, fino agli allenamenti di running nei sentieri immersi nella natura. Tuttavia, se da un lato queste attività aiutano a migliorare il benessere psicofisico, dall’altro richiedono un’attenzione particolare all’idratazione. L’esposizione al sole, le temperature più alte e la maggiore sudorazione possono esporre l’organismo al rischio di disidratazione, influendo negativamente sulla performance e sulla salute in generale.
Trascurare un’adeguata assunzione di acqua, infatti, insieme all’apporto di sali minerali essenziali, può tradursi non solo in un calo di energia e lucidità, ma anche in possibili crampi muscolari, spossatezza e rischi connessi al colpo di calore. Se si considera poi che in primavera ed estate le ore di luce si allungano, è facile lasciarsi trasportare dall’entusiasmo di prolungare l’allenamento, ignorando segnali importanti come la sete o la sensazione di testa leggera. A tal proposito, è utile conoscere le strategie più efficaci per gestire il proprio fabbisogno idrico prima, durante e dopo l’esercizio, calibrandolo a seconda della durata e dell’intensità dello sforzo.
L’idratazione non riguarda solo il momento dell’allenamento, ma è un processo costante che si costruisce con buone abitudini giorno dopo giorno. Bere adeguate quantità d’acqua già dalle prime ore del mattino aiuta a favorire l’eliminazione delle tossine e a mantenere un corretto equilibrio fisiologico. In media, per una persona adulta, il fabbisogno giornaliero varia tra 1.5 e 2 litri di acqua, ma tale valore può aumentare in caso di attività sportiva intensa o di temperature particolarmente elevate. A differenza di quanto alcuni possano pensare, la sensazione di sete è un segnale tardivo di carenza idrica: ciò significa che bere solo quando si ha sete potrebbe non essere sufficiente a prevenire la disidratazione.
Oltre all’acqua, è possibile inserire nella dieta quotidiana alimenti ricchi di liquidi come frutta e verdura, che contribuiscono a mantenere il corretto bilancio idrico. Durante la giornata, può risultare utile consumare bevande tiepide o a temperatura ambiente, più facilmente assimilabili dall’organismo. Infine, prestare attenzione ad alcuni segnali – come l’aspetto delle urine, la stanchezza immotivata o la secchezza delle labbra – risulta fondamentale per capire se il corpo è effettivamente ben idratato. Avere una base di idratazione adeguata permette di affrontare con maggiore sicurezza l’impegno sportivo, evitando di partire in deficit idrico ancora prima dell’allenamento.
Allenarsi all’aria aperta può offrire moltissimi benefici, ma richiede anche qualche accorgimento in più per evitare sgradevoli inconvenienti legati al caldo e alla disidratazione. Ecco gli sbagli più frequenti e i consigli per affrontare in totale sicurezza l’attività sportiva, soprattutto nelle giornate più calde:
Per chi pratica sport all’aperto, sapere come e quando bere è fondamentale. Nei 60-90 minuti che precedono l’attività fisica, è consigliabile assumere un quantitativo adeguato di liquidi (200-500 ml), in modo da iniziare l’allenamento con livelli di idratazione ottimali. Nel caso di workout brevi o di intensità moderata, la semplice acqua potrebbe essere sufficiente, mentre se si pianifica un esercizio prolungato e impegnativo, può essere utile integrare anche i sali minerali persi con la sudorazione.
Durante l’allenamento, diventa cruciale ascoltare il corpo e idratarsi a piccoli sorsi, evitando di bere quantità eccessive in un’unica soluzione, poiché ciò potrebbe causare fastidi gastrointestinali. Se l’attività supera i 60 minuti, soprattutto in presenza di temperature elevate, è spesso raccomandata l’assunzione di bevande isotoniche o ipotoniche, le quali apportano elettroliti (come sodio, potassio e magnesio) utili al regolare funzionamento muscolare.
Terminata la sessione di allenamento, è importante reidratarsi con costanza: in genere, si suggerisce di bere progressivamente nei 30-60 minuti successivi, per agevolare il recupero idrico e favorire la diminuzione della temperatura corporea. Tenere un diario degli allenamenti e delle sensazioni legate all’idratazione può risultare particolarmente utile per calibrarne al meglio il fabbisogno e personalizzare la routine di idratazione in base alle diverse situazioni atmosferiche o all’evoluzione della propria condizione fisica.
Dott. Lorenzo Vieri
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