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    Il ghiaccio alimentare, cosa c’è da sapere per un utilizzo sicuro

    Ghiaccio alimentare

     

    Lo sapevate che il ghiaccio dovrebbe essere considerato un vero e proprio alimento? Certo, non intendiamo nel senso che entri a far parte di una qualche dieta ma, in quanto ingrediente destinato al consumo alimentare, è utile sapere che esistono alcune norme che ne regolano l’utilizzo.

    Il ghiaccio alimentare

    Il Regolamento Comunitario, dal punto di vista della vigilanza igienica, ammette due qualità di ghiaccio: “alimentare” e “NON alimentare”. Il ghiaccio alimentare è quello preparato con acqua giudicata potabile dall’Ufficiale Sanitario e che, quando il ghiaccio è sciolto, diventa acqua egualmente potabile.

    Il ghiaccio non-alimentare

    L’uso corretto del ghiaccio non-alimentare sarebbe consentito unicamente per raffreddare cibi o bevande, ma senza che questo venga mai a contatto diretto con gli stessi. È infatti assolutamente vietato, proprio perché potenzialmente pericoloso per la salute, l’utilizzo di ghiaccio non alimentare attraverso il contatto diretto di alimenti per la sua conservazione (ad. es. per il pesce) o per la preparazione di bevande alcoliche o analcoliche.

    Gli utilizzi non conformi

    Spesso si sottovaluta che nelle bevande il ghiaccio viene direttamente ingerito e, nel caso in cui si tratti di ghiaccio non-commestibile, tutti i rischi collegati alla sua impurità si trasformano in potenziali rischi per il consumatore finale.In realtà si è potuto constatare che, l’uso del ghiaccio non alimentare per usi differenti da quelli prescritti, derivi principalmente da una non corretta informazione in merito.

    Le regole da seguire a casa propria

    In conclusione, se dal ghiaccio non conforme che ci viene servito a nostra insaputa fatichiamo a difenderci, possiamo però seguire alcune regole per produrlo a casa nostra in tutta sicurezza.
    Come prima cosa è necessario, pulire attentamente il vano refrigerante ogni volta che si accumulano residui di cibo. Pulire le vaschette con normali detersivi per i piatti, prima di ogni nuovo utilizzo. Per la formazione del ghiaccio utilizzare la refrigerazione rapida dell’acqua ad una temperatura di -18°C.

    E ancora, per evitare liquefazioni e ri-congelamenti, la conservazione del ghiaccio deve essere ad almeno 5-10°C sotto lo zero. Non conservare il ghiaccio per più di 4-6 settimane dalla sua preparazione e per facilitare la fuoriuscita dei cubetti dalle vaschette, posizionarle brevemente a contatto con dell’acqua calda.

    Come ultima cosa, non dimenticare di utilizzare pinze o cucchiai puliti per trasferire il ghiaccio in bicchieri, vassoi, piatti o nel tritaghiaccio.

    Ora siete pronti per preparare delle ottime granite!


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