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    Il Miele Bresciano: Millefiori e Uniflorale

    Il miele nel bresciano. Grazie alla sua vastità e geodiversità, la provincia di Brescia può presentare microclimi e differenze geologiche consistenti da valle a valle, passando per i monti, la pianura, i laghi e le colline. Ogni ambiente, incluso quello urbano, esprime però un notevole potenziale “mellifero” (per i non addetti ai lavori “relativo alla produzione di miele”), declinato in diverse varietà.

    Il miele nella provincia di Brescia è consumato e apprezzato, ed anche utilizzato nella preparazione di numerose ricette. La sua produzione si concentra proprio nel periodo estivo, quando il clima mite e la penuria di precipitazioni rendono più facile e intenso il lavoro delle api. Nel dettaglio, la primavera vede protagonisti i mieli di pianura e collina mentre con il caldo estivo si aggiungono anche i mieli di montagna e alta montagna.

     

    Mieli di alta montagna Slow Food

     

    Il miele bresciano più consumato e popolare è senza dubbio il “millefiori”, la cui denominazione indica la derivazione da molteplici tipi di piante e fiori, e che copre il 50% della produzione bresciana. L’Apicoltura Biologica del Sampì, azienda apistica a conduzione familiare con sede a Botticino (BS) produce ad esempio tre tipi di millefiori: il primaverile, dalla pianura, di colore aureo, sapore dolce e consistenza cremosa; l’estivo, prevalentemente di collina, a cui la melata e il castagno aggiungono un retrogusto amarognolo e un gusto più deciso; infine il millefiori di alta montagna, un prodotto pregiato che è divenuto presidio Slowfood, prodotto ad almeno 1200 metri di altezza. Raccolto esclusivamente a luglio, si caratterizza per delicate note fini e floreali.

    Fra i più apprezzati “mieli uniflorali” vi è invece la melata: ricavato dalle api a partire dalla linfa vegetale, ha sapore e colore molto variabile. Ha però una consistenza molto viscosa e compatta e un colore molto scuro donato dalle specie fungine che vi si sviluppano. Il sapore molto intenso, dalle spiccate note balsamiche, ricorda il caramello.

    Si ottiene principalmente da robinia, tiglio, castagno, carpinio ed abete – e la melata di abete d’alta montagna è anch’essa un presidio Slowfood, condizione che lo segnala inequivocabilmente nel novero dei grandi prodotti gastronomici del bresciano.


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