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    La festa di San Giuseppe, tra riti religiosi e pagani, porta in tavola le “zeppole”.

     

    Le zeppole di San Giuseppe. Nell’era in cui è la finanza a muovere tutti i fili, ogni ricorrenza deve avere anche un tornaconto economico altrimenti viene giudicata poco attraente. Così la festività di San Giuseppe si è a poco a poco trasformata nella” Festa del Papà”, occasione per promuovere l’acquisto di qualche regalo di cui si potrebbe probabilmente fare a meno.

    Forse non tutti ricordano però la vera origine di questa celebrazione dal sapore antico. Secondo la tradizione religiosa, San Giuseppe, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri, perché a Giuseppe e Maria fu negato un riparo per il parto da poveri in fuga. Questa ricorrenza porta quindi con sé una connotazione legata all’accoglienza ed in molte regioni italiane, in particolare nel sud Italia, è ancora viva l’usanza di invitare i poveri al banchetto di San Giuseppe.

    Oltre alle celebrazioni religiose, si sono sempre mantenute vive anche le abitudini pagane. Il 19 Marzo è a tutti gli effetti la vigilia dell’equinozio di primavera, quando si svolgevano i baccanali, i riti dionisiaci per propiziare la fertilità. Nel mese di Marzo venivano svolti anche i riti di purificazione agraria. In molte regioni, infatti, sopravvive l’usanza di accendere dei falò, che rappresentano un rituale di purificazione e di consacrazione, per celebrare l’arrivo della primavera e invocare una buona annata per la raccolta nei campi.

    Ogni ricorrenza che si rispetti, e San Giuseppe non fa eccezione, si festeggia anche con un dolce tipico: le zeppole di San Giuseppe diffuse anche nella nostra provincia. Come la maggior parte delle ricette, ne esistono varie versioni: zeppole al forno o fritte, con le patate oppure con la crema pasticcera.  Noi vi proponiamo quella della Sezione Cucina del Corriere della Sera a cura di Rossella Guarracino.

    Ingredienti:

    300 g di farina
    6 uova
    50 g di burro
    ½ l d’acqua
    una padellata di olio per friggere
    300 g di crema pasticciera
    100 g di amarene sciroppate
    zucchero a velo

    Preparazione delle zeppole

    Mettete l’acqua in una casseruola col burro e portatela quasi al bollore. Appena cominceranno a vedersi le prime bollicine, versate d’un colpo la farina setacciata. Mescolate energicamente per evitare che si formino grumi e fate cuocere finché la pasta comincia a staccarsi dalle pareti della casseruola: occorreranno circa 10 minuti. Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire un pochino. A questo punto, incorporate le uova, una per volta, evitando di inserire il successivo se il precedente non è perfettamente assorbito. Continuate a mescolare gli ingredienti, poi lasciate riposare per mezz’ora. Mettete il composto in una sac à poche con la bocca larga e smerlata e preparate le zeppole formando tante ciambelle del diametro di circa 10 centimetri: per renderle più consistenti, potete anche coprire questo primo strato con un altro passaggio di pasta in modo da ottenere una zeppola di maggiore spessore.

    Per la cottura in padella

    È consigliabile far cadere ciascuna zeppola su un quadrato di carta da forno di 15 cm per lato. Scaldate l’olio senza farlo diventare troppo caldo. Tuffatevi le zeppole con il loro fogliettino e fatele dorare uniformemente. Sollevatele con un mestolo forato e scolatele su carta paglia e fatele raffreddare.

    Per la cottura al forno
    Formate le zeppole su una teglia ricoperta di carta da forno tenendole a una certa distanza l’una dall’altra. Mettetele in forno preriscaldato a 200° per 25-30 minuti, fino alla completa doratura. Toglietele dal forno e lasciatele raffreddare. Farcite le zeppole con un abbondante ciuffo di crema pasticciera e con un’amarena sciroppata. Cospargetele di zucchero a velo e servitele.


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