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    Metti un po’ di semi nel piatto…

    Zuppa con semi di zucca

     

    Dite la verità: se pensate ai semi la prima cosa che vi viene in mente è che è un “cibo da volatili”. Vi fanno pensare al mangime per uccelli e galline? Siete fuori strada: sappiate che i nostri antenati se ne nutrivano. I semi, infatti, fanno parte dell’alimentazione umana da millenni, al pari dei cereali.
    Il seme è infatti considerato un alimento proteico completo, in quanto contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Anche l’apporto vitaminico è di tutto rispetto, così come quello di sali minerali (ferro, calcio, manganese e fosforo). Quindi dopo le feste, perché non introdurre qualche nuovo alimento per rimettersi in forma e variare la propria dieta?

    Le varietà di semi in natura

    Di semi in natura ce ne sono tanti e gli effetti benefici sono innumerevoli e molto interessanti: semi di zucca, lino, girasole, sesamo, miglio, papavero, finocchio, amaranto, chia…

    Ogni seme può essere considerato la base della nutrizione, in quanto è la forma embrionale della pianta. È l’origine. Non a caso, la pianta genera semi con alte concentrazioni di proteine, sali minerali, oli essenziali e fibre, tutti nutrienti che fanno bene agli animali e anche all’uomo, specialmente se consumati crudi. Eppure, fatta eccezione per vegani, crudisti e salutisti, ai giorni nostri quanti cercano i semi al supermercato?

    Se oggi i semi sono poco presenti nella nostra alimentazione, perché ci sembrano un qualcosa di troppo naturale e primitivo – il cibo ideale per il canarino di casa ma non per noi! – i nostri antenati sapevano farne buon uso. Per esempio, i semi di zucca erano considerati alimento prezioso per la salute degli uomini e della prostata (forse per l’elevato contenuto di zinco).

    I semi vengono spesso proposti come rimedio per regolarizzare il transito intestinale, ponendo però attenzione a particolari situazioni di infiammazione intestinale e a sue eventuali degenerazioni, come in caso di diverticoli (qui i semi vanno assolutamente evitati).
    È sempre meglio affidarsi ad esperti della nutrizione, quando si decide di cambiare dieta o di introdurre nuovi alimenti, meno conosciuti.

    Come consumare i semi e perché

    Possiamo dire che sono un alimento molto versatile. Per esempio, i semi di girasole sono consumati da molti come spuntino o per calmare l’appetito, mentre quelli di zucca, altro snack gustoso, sono apprezzati per il basso contenuto in grassi saturi e di zucchero, si usano negli yogurt o nelle zuppe di cereali o verdure. Questi ultimi, sono noti per l’elevato tasso di sali minerali, tra cui magnesio, ferro, zinco fosforo e potassio, ricchi inoltre di acidi grassi omega 3, che aiuta a mantenere la funzionalità del cervello, nutre i globuli rossi del sangue e serve a combattere i processi infiammatori. Sempre i semi di zucca contengono fitosteroli, quindi diventano alleati validi per regolarizzare il tasso di colesterolo totale e di una particolare sostanza chiamata cucurbitacina, responsabile di rendere i semi particolarmente efficaci contro i parassiti intestinali.

    Ecco allora che la combinazione di spaghetti, conditi con aglio, prezzemolo, e semi di zucca e olio (tutto a crudo) può diventare un alleato gustoso e molto efficace per rimuovere l’eventuale presenza di parassiti intestinali.
    Anche l’olio di semi zucca, molto diffuso in Austria e Croazia, è da considerarsi un alimento sano, ricco di vitamina E e di acido oleico e linolenico, a basso contenuto di grassi, eccellente coadiuvante nel prevenire malattie arteriosclerotiche e consigliato per le donne in menoapusa, poiché tende a ridurre i dolori articolari, le vampate e il mal di testa.
    Esistono altri tipi di semi le cui proprietà sono ottime, come i semi di lino. Hanno una azione anti-estrogenica, che si svolge a livello intestinale.

    Altre varietà di semi interessanti

    Esistono altri semi interessanti e utili al nostro organismo, come quelli di canapa, che hanno spiccate proprietà di ricchezza in omega 3 e omega 6, quindi sono potenti alleati per prevenire le malattie cardiovascolari.

    I semi di chia sono ricchi di calcio, fibre e antiossidanti. Un ottimo alleato soprattutto per le donne in menopausa, per contrastare la carenza di calcio e vitamina D.

    Ancora, i semi di girasole sono fortemente indicati per chi vuole aiutare la propria digestione in modo del tutto naturale. Contengono alte quantità di zinco e selenio, antiossidante di forte aiuto nella lotta contro i tumori. Anche i semi di sesamo presentano buone quantità di magnesio e inoltre di calcio, vitamina B1 e fosforo.

    Mentre i semi di finocchio hanno proprietà antiossidanti, infiammatorie, diuretiche e drenanti e sono noti per la preparazione di tisane e decotti da bere a fine pasto per favorire la digestione. La quinoa è ritenuta invece “la madre di tutti i semi”, ma è anche considerata uno “pseudo-cereale”: ha elevate proprietà nutrizionali, bontà e versatilità in cucina. Originaria del Sud America, la quinoa è un alimento poco noto ma altamente digeribile, proteico e con poche calorie, dunque adatto a ogni dieta, di adulti e bambini. Contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco. Ed è anche un’ottima fonte di proteine vegetali, oltre che essere naturalmente gluten-free.

    Il consiglio salutista

    Abbiamo visto quali semi possiamo introdurre nella nostra alimentazione, ma come è corretto preparali? Il consiglio salutista dei nutrizionisti è di consumare i semi a crudo o in ammollo, non salati, non tostati né sottoporli a cottura. Evitare le temperature elevate è la scelta migliore.
    Si possono aggiungere a minestre, frittate, insalate di riso o di verdure, yogurt e cereali, frullati e macedonie. Mantenendo i semi a crudo, tutte le loro proprietà saranno assunte correttamente, traendone il massimo beneficio per il nostro organismo, senza incorrere in alterazioni poco salubri.

    Francesca Gardenato


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