Se c’è una consuetudine che ricorre in tutte le ricette della tradizione contadina è quella di utilizzare ingredienti poveri per dar vita a piatti originali che forse non tutti conoscono.
Oggi vi parlerò dei Brofadei. Ho cercato in po’ dappertutto e, come sempre accade, per le ricette che di perdono nella memoria di chi le ha realizzate in passato, le versioni si accavallano tra di loro e discostano l’una dall’altra non solo per ingredienti più o meno rilevanti, ma anche nel procedimento.
Secondo l’uso della Valle Camonica, “i brofadei sono delle piccole palline informi ricavate dall’unione della farina gialla e bianca messa a pioggia nell’acqua bollente e mischiate velocemente, una volta scolate dall’acqua, andrebbero condite con il burro ed il formaggio”.
Devo dire che con questa spiegazione non sarei in grado di portare a tavola un bel niente… Quindi ecco qui una ricetta, forse meno tradizionale, ma che consente di realizzare un piatto che non sarà proprio quello tipico camuno ma un suo degno erede.
La ricetta qui proposta è tratta da “Modernità della cucina bresciana “ di Camillo Pellizzari
2 etti di burro,
1 litro di brodo,
150 gr. di farina bianca,
1/2 bicchiere di latte,
6 uova.
Prendete g. 165 di burro e, senza metterlo a fuoco, giacché tutto va preparato a freddo, sbattetelo bene finché diviene bianchissimo. Aggiungete 6 uova, che, una alla volta, si amalgameranno bene bene nel burro già preparato, insieme ai 150 g. di farina bianca, della più fina che, poco per volta, si unirà al composto contemporaneamente alle uova. Aggiungete un mezzo bicchiere scarso di latte per rendere il composto né troppo duro né troppo molle. Ungete quindi una padella col burro e mettetevi il composto, avvertendo che questo non abbia più di un dito di spessore. Cuocete sino a che prenderà un colore dorato. Quando è freddo, tagliarlo a pezzettini che, bolliti per pochi minuti in un buon brodo, danno una minestra eccellente.
Questa è la ricetta generale, che veniva però talvolta modificata anche con l’aggiunta di un poco di farina di granoturco, specie nella zona del Garda.
Se chi mi legge, conosce il procedimento originale dei Brofadei camuni, sarei felice di pubblicare anche quella versione!