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    Territorio, Contrasto e Concordanza: 3 regole per abbinare il Vino al Piatto

    Abbinamento vino cibo

     

    Il corretto abbinamento vino cibo. Abbinare un vino a una particolare ricetta, oppure al menù di una una cena, richiede quasi sempre una piccola riflessione, qualche indecisione e un po’ incertezza. La voglia di sperimentare nuovi vini bilancia il timore di sbagliare la scelta, specialmente in caso di una cena in compagnia.

    Difatti, vino e piatto devono essere idealmente complementari, ovvero amalgamarsi perfettamente per regalare, tramite la loro combinazione, una gradevole dialettica di sapori. Né il vino deve sovrastare il piatto, né il piatto cancellare il sapore del vino; tantomeno dovrebbero presentare note organolettiche in contrasto fra loro.

    A vostro beneficio, stiliamo qui un piccolo vademecum, che consiste in una triplice regola, facile da ricordare e ancor più da applicare. L’abbinamento dei vini può dunque seguire tre semplici indicazioni, grazie alle quali potrete evitare facili errori e, perché no, stupire i commensali.

    Il primo metodo è seguire un percorso di tipo territoriale: molto spesso la cucina e la produzione vitivinicola di un certo luogo si compensano, si supportano e si completano. È quel che accade, ad esempio, nel caso di una saporita fiorentina e di un corposo rosso toscano: l’abbinamento segue semplicemente le connessioni evidenti fra i gusti e le specialità del territorio, regalando una simbiosi esaltante e compiuta.

    Il secondo metodo, leggermente più complesso, adotta invece un approccio “per contrasto”: ogni piatto ha infatti determinati eccessi, o caratteristiche più rilevanti di altre, che un vino dovrebbe idealmente equilibrare. Ad esempio, uno spezzatino è in genere un piatto abbastanza unto; sarebbe buona regola stemperare questa caratteristica tramite un vino dal gusto pronunciatamente tannico. I tannini regalano infatti una sensazione di astringenza e secchezza che è assolutamente ideale per questo scopo.

    Il terzo metodo, infine, segue un approccio “per concordanza”: ovvero cercare di abbinare vini e cibi che presentano caratteristiche affini. Un piatto col tartufo, ingrediente aromatico e che non deve essere sovrastato, richiederà ad esempio un vino delicato e molto profumato; oppure, l’abbinamento dei passiti con i dessert. Senza risultare stucchevole, l’abbinamento per concordanza deve cercare di legare le singole proprietà di vino e piatto per creare una nuova e maggiore armonia organolettica.


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