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Sta arrivando la primavera, è tempo di conoscere le erbe selvatiche!

Erbe spontanee commestibili

 

Erbe spontanee. Sta arrivando la primavera, quindi è tempo di erbe selvatiche!

Noi Bresciani siamo tra gli ultimi raccoglitori di erbe spontanee e la nostra cucina primaverile e non solo, riflette questa abitudine. Quindi, appena le temperature saranno più miti, apriamo gli occhi e armiamoci di coltellino e cesto e affrontiamo la ricerca. La povertà dei nostri paesi, ha potuto esprimersi in una ricerca e conoscenza di erbe e fiori commestibili che hanno sopperito alle carenze vitaminiche di una dieta ai limiti della sopravvivenza. Così le popolazioni locali si sono potute “arricchire” di questa sapienza antica e inventare piatti a base di germogli, radici, foglie e fiori. Carlo Magno il vincitore dei Longobardi emana il “Capitolare de villis” nel quale impone alcune misure per la lotta contro fame e carestie e, dopo aver elencato gli animali da tenere a disposizione per la mensa quotidiana, ordina: “Vogliamo che nell’orto siano coltivate tutte le piante… tutte”.

Cosa cercare e come trasformare il raccolto?
Da marzo fino ad aprile possiamo raccogliere, sempre nel rispetto della natura e delle regole:

Bubbolini, strigoli detti verzulì —–> si utilizza: risotto, frittate, verdura cotta
Cardamine dette sonze dè galina —–>  si utilizza: minestra
Chiarella detta salvia de prat —–> si utilizza: nel soffritto o in pastella
Crescione o Nasturzio detto grasù —–> si utilizza: insalata
Dente di leone o Tarassaco detto sicoria —–>  si utilizza: verdura cotta
Luppolo detto loèrtis  —–> si utilizza: risotto, frittate
Ortica detta urtiga —–> si utilizza: minestra, frittate, ripieni
Papavero o rosolaccio detto madunine o fantine —–> si utilizza: minestra
Pratolina detta margheritina  —–> si utilizza: insalata, minestra, purea
Primula detta primola —–>  si utilizza: insalata, minestra
Pungiratto o pungitopo detto spinasorèch —–>  si utilizza: verdura cotta
Raperonzoli detti ramposoi —–> si utilizza: insalata o al burro
Tamaro detto ligabosch —–> si utilizza: verdura cotta
Valerianella detta sangiöle —–> si utilizza: insalata
Veronica Beccabunga detta grasù —–> si utilizza: insalata
Vitalba detta ligaseze —–> si utilizza: verdura cotta

Per gli appassionati e per salvaguardare le nostre tradizioni voglio suggerire la lettura di due volumi di Nino Arietti il nostro più grande botanico bresciano. I volumi sono usciti a metà degli anni settanta presso la tipografia Geroldi e quindi pressoché introvabili ma li potete scaricare dal sito dell’Ateneo Bresciano in formato PDF. I libri sono utili perché, accanto al nome latino trovate il nome italiano, le declinazioni bresciane delle varie zone, la descrizione con il disegno della pianta e il suo uso medicinale o commestibile, utilissimi anche i vari indici.

Ecco qui il link alle 2 pubblicazioni:
La Flora Economica e Popolare nel Territorio Bresciano (vol 1)

La Flora Economica e Popolare nel Territorio Bresciano (vol 2)

Marino Marini


Corso per riconoscere le erbe spontanee

Il comune di Nave organizza un corso dedicato alle erbe spontanee officinali per imparare come riconoscerle, le proprietà alimentari e terapeutiche, come effettuare la raccolta e la preparazione.

Dispensa informativa a cura del dott. Corrado Pelizzari e della dott.ssa Barbara Di Fiore

Location:
la Sala Civica 28 Maggio – Via Brescia n. 43 – Nave

Date:
Mercoledì 8 – 15 – 22 marzo 2023
dalle ore 20,00 alle ore 21,30
Sabato 1 aprile 2023 Uscita pratica presso il Parco di Villa Zanardelli

Info e iscrizioni ufficio Istruzione tel 0302537422 – [email protected]

È richiesto un contributo di € 20,00 che verrà devoluto in beneficenza.


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