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    Tempo di castagne: benefici, controindicazioni e curiosità di questi frutti

    Castagne

     

    Qualcuno le chiama “i cereali che crescono sugli alberi”, per la loro ricchezza di carboidrati: le castagne sono, infatti, un’ottima alternativa senza glutine al pane e alla pasta.

    Questi golosi frutti dell’autunno hanno davvero tanti pregi, in primis quello di essere una buona fonte di energia e di contenere una discreta quantità di minerali come potassio, fosforo, zolfo, magnesio, sodio, calcio e ferro. Citando un articolo di “Humanitas Salute”, per avere un’idea più precisa dei valori nutrizionali, 100 grammi di castagne apportano all’organismo 165 calorie, suddivise per carboidrati (84%), lipidi (9%), proteine (7%). Entrando ancora più nello specifico, per gli appassionati della nutrizione, 100 g di castagne (intese come castanea vulgaris), danno al nostro organismo 55,8 g di acqua, 25,3 g di amido, 8,9 g di zuccheri solubili, 4,7 g di fibra (di cui 0,37 g di fibre solubili e 4,33 g di fibre insolubili), 2,9 g di proteine e 1,7 g di lipidi.

    Tanti benefici e poche controindicazioni.
    Le castagne non hanno particolari controindicazioni, sono considerate “low fodmap” (cioè a basso contenuto di sostanze fermentanti). Sono prive di colesterolo e di glutine, come la farina da esse derivata, quindi indicate per chi è a dieta o soffre di celiachia. Inoltre, sono tra gli alimenti consentiti nei protocolli da seguire in caso di colon irritabile, perché appunto low fodmap. Eppure spesso gonfiano la pancia, ma ciò dipende dall’elevato contenuto di fibre.

    In generale, non risultano esserci condizioni secondo le quali il loro consumo potrebbe interagire con farmaci o altre sostanze. Ma, attenzione, possono essere fonte di allergeni. Proprio l’elevato contenuto di fibre le rende un cibo a basso indice glicemico e quindi adatto ad evitare
    pericolosi picchi nelle concentrazioni di zucchero nel sangue. A differenza di altra frutta a guscio, le castagne sono meno ricche di ossalato, una sostanza che può favorire la formazione di calcoli renali.

    Volete sapere un altro pregio di questi frutti?
    Sono un buona fonte di acidi grassi essenziali (acido linoleico, in primis), fondamentali sia per lo sviluppo durante l’infanzia sia per mantenersi in salute nell’età adulta. Sono altresì una fonte di acido oleico, acido grasso monoinsaturo presente anche nell’olio d’oliva e noto per i suoi benefici a vantaggio del sistema cardiovascolare.

    Qualche altra curiosità.
    Le castagne hanno tanti pregi e, come le belle donne, si fanno attendere! Scherzi a parte, sapete quanto tempo ci mette un castagno per incominciare a produrre frutti? Ha bisogno di almeno 15 anni e, prima che le sue castagne siano davvero saporite, possono passarne addirittura oltre 50. Quindi se pensate di piantare un castagno dovrete avere molta pazienza. Questa è la stagione giusta per farlo, ma tenete conto che necessita di almeno sei ore di sole al giorno.

    Un tempo le castagne erano considerate un frutto afrodisiaco, sin dai tempi del Medioevo, specialmente se macerate o lessate con il vino; nel Settecento l’usanza di donare marron glacé alle dame celava inviti e significati maliziosi.
    La storia delle castagne è anche, per certi versi, una storia di classismo. Nasceva nel Medioevo il mestiere di “castagnatores”, ovvero i contadini specializzati nella raccolta e lavorazione di questi frutti del bosco. Le castagne erano molto consumate dalle popolazioni montanare, tanto da essere ritenute un cibo dei poveri. Fu solo nel XIII secolo che nei menù di corte entrarono i cosiddetti “marroni”, più grossi e saporiti delle comuni castagne, quindi più adatti alle tavole dei signori.

    Francesca Gardenato


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