⭐⭐⭐⭐⭐ Situato all’interno di un nobile palazzo del ‘500. La proposta culinaria è un mix tra innovazione e tradizione che ha nella qualità delle materie prime il proprio punto di forza.
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La passione ha mille accezioni e declinazioni, sia essa relativa ai sentimenti, alla spiritualità, alla realizzazione personale, al sapere, a come e cosa si vuole comunicare. È un sentimento che può illuminare le nostre vite, rendendo il lavoro gioioso e addirittura divertente, in nome di un obiettivo stimolante da inseguire.
La cucina è una lunga storia di passione, per l’appunto, di conoscenze secolari e voglia di giocare con i sapori.
È trasmettere emozioni e piacere attraverso i piatti. È fantasia, competenza e ricerca del buono che non annoia, senza limiti spaziali e temporali, ma con un solido, unico fil rouge: la massima ricerca del gusto in fatto di materie prime da raccontare, accostamenti, tecniche di cucina.
Capita raramente, a me in modo particolare, essendo frequentatrice assidua di ristoranti (per passione, ovviamente), di respirare così tanto entusiasmo, voglia di emergere, attenzione e coesione di intenti, visione ben chiara di dove si sta andando e progettualità.
Oggi mi trovo al ristorante Aroma, in via Trieste 56/b (BS), a pochi passi da piazzale Arnaldo, da qualche tempo, fulcro della movida, concentrato di storia e preziose testimonianze artistiche e architettoniche.
Vengo accolta dallo chef-patron Roberto Giannoni, già conosciuto in precedenza con la sua gestione del ristorante Vita Nova, all’interno del Golf Club di via Stretta. L’ho ricordato spesso quando mi veniva posta la domanda: “Quale, tra tutti i piatti che hai assaggiato, porti nel cuore?”
Senz’ombra di dubbio la sua Cheese cake al cioccolato bianco e lime!
Arredamento di design, texture diverse, luci soffuse, morbide poltrone, tende e drappi, e una mise-en-place sofisticata. Il tutto avvolto da un’atmosfera intima e di assoluto relax, lontana dalla frenesia, il tutto racchiuso all’interno di una dimora originale del 1500, con pavimenti e soffitti originali. Location intima, ben curata che non poteva tralasciare, oltre al ristorante, il momento aperitivo, servito al piano terra, per soddisfare anche la clientela che vuole concedersi una pausa informale. L’obiettivo? Regalare esperienze indimenticabili al cliente, offrendo quel qualcosa in più, secondo la filosofia: Fish, Wine & More.
L’aperitivo firmato Aroma si colloca in una dimensione in pieno stile anni Venti, dove un mood liberty e un po’ dandy incornicia una proposta di mixology introdotta recentemente, spaziando dagli originali Signatures, ai più classici.
Aroma è un ristorante che teme pochi rivali a Brescia, in quanto ad originalità e freschezza.
Il menù spazia da una selezione di crudité ai piatti fusion di ispirazione asiatica, fino ai classici della tradizione del territorio, con particolare attenzione ai palati più esigenti, e a coloro con particolari allergie od intolleranze alimentari.
Parola d’ordine: una brezza fusion, abbinata alla corposa e saporita cucina del tradizionale locale.
Interessante e per nulla scontato, in questo 2023 che vede Bergamo e Brescia come Capitali della Cultura, il “Menù Tradizione”. Percorso degustazione per tutto il tavolo con piatti iconici della tradizione classica bresciana a € 40.
Antipasto: Verza ripiena “Capù sensa ale”, servito su un fondo di verdure e accompagnato da una salsa al Bagoss. Gusto pieno e appagante. Quel classico comfort food capace di suscitare richiami nostalgici legati all’infanzia.
Casoncelli alla bresciana con burro e salvia: 30 tuorli per kg di farina per una sfoglia sottile e profumata, che accoglie un ripieno di pane grattugiato, parmigiano e aromi, serviti con burro nocciola e salvia. Piccoli miracoli di pasta che provano quanto può essere dolce la vita.
Manzo all’olio con polenta taragna: guancia di manzo talmente tenera da non utilizzare il coltello, accompagnata da una soffice e ricca polenta taragna, e servita con la tipica salsa a base di olio, soffritto, acciughe, capperi e formaggio q.b. Tipologia del taglio non tradizionale, ma perfetto per la porzionatura, esecuzione ineccepibile dell’antica ricetta della cucina povera che ancora oggi è rappresentativa del luogo, e molto amata da noi bresciani
Torta della nonna con gelato al “Lat de ècia”.
Una carta variegata che cambia in base alla stagionalità, e un menù degustazione a sorpesa creato secondo il gusto personale di 4-5-6 portate, rispettivamente a 40-50-60€.
Il piatto che porterò nel cuore? “Che cavolo!”. Insalata di cavolo bianco stufato e condito con maionese affumicata, gelato di cavolo viola e la sua chips, crumble ai semi e shortbread al formaggio cremoso.
Aroma è un viaggio che vorrete ripetere ancora e ancora, di certo nella piccolissima selezione dei ristoranti che sceglierei ogni giorno. E ancora di più.
Claudia Bonera
Cronista del Gusto
Brescia Via Trieste, 56/B
030.8772319
