Ristorante La Nuova Rimini propone esclusivamente pesce di mare con numerose ricette marinare romagnole.
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Questa de La Nuova Rimini è la storia di un viaggio con partenza dalla riviera romagnola e arrivo a Brescia. È il viaggio di Maurizio – patron del locale – che numerosi anni fa, animato da passione e amore per la propria terra, ha scelto di portare con sé nel bagaglio i sapori della cucina di mare dell’Adriatico.
Un ristorante di pesce, il suo, nel quale si ritrova un forte legame con la città d’origine – Rimini – qui si gusta una cucina senza compromessi, con il pesce sempre in primo piano, e numerose ricette legate alle consuetudini culinarie della riviera romagnola anche ora che al suo fianco troviamo il figlio Mattia, fedele alle tradizioni di famiglia.
La Nuova Rimini, aperta in origine a Cazzago San Martino in Franciacorta – territorio conosciuto in tutto il mondo le sue “bollicine” – da qualche tempo ha trovato una nuova dimora a Rovato.
Al nostro arrivo siamo accolti con cordialità dal responsabile di sala. Ci accompagna al tavolo scelto per noi in un angolo appartato, l’ideale per conversare e trascorrere la serata in tranquillità. L’ambiente è accogliente: un’ampia sala caratterizzata da tavoli e sedie di materiali e forme diversi sapientemente abbinati tra loro. Gli spazi sono delimitati da mensole e librerie utilizzate non solo per riporre libri, ma anche vini pregiati, distillati, scatole, oggettistica e piante da interno. Completano l’atmosfera le suggestive gigantografie alle pareti: il molo di Rimini con la bassa marea in un’alba rosso fuoco e a fare da sfondo i tradizionali capanni da pesca con le reti a “bilancione”.
Al momento di ordinare si presenta Maurizio in persona, un autentico ambasciatore della cordialità che contraddistingue l’accoglienza romagnola. Suggerisce un menù alla cieca. “Lasci fare a me?” chiede. Non posso che accettare la sua proposta.
Iniziamo con un piatto all’apparenza semplice: Centrofolo viola del Mediterraneo dry aged con mousse di ceci e rape rosse. What’s “Dry aged” chiedo a Mattia che mi risponde con grande competenza.
“Il trattamento viene eseguito su pesci di taglia medio/grande posti all’interno di un armadio climatico che lavora ad una temperatura di 2/2,5 gradi con bassa umidità. Al termine del procedimento – durata media 6/7 giorni – il pesce si asciuga leggermente ma si ottiene un notevole beneficio in termini di morbidezza, tenerezza e succulenza delle carni. Al gusto è inoltre garantita una piacevole persistenza del sapore di mare pur mantenendo intatta la delicatezza e la dolcezza del prodotto.”
Dopo la precisazione capisco perché il piatto sia volutamente “essenziale nella sua presentazione”: il protagonista è senz’altro il “Centrofolo” da gustare crudo, con la sua carne rosa dal sapore delicato. In abbinamento una salsa leggera di ceci e rape rosse esalta la freschezza del pesce creando una sfumatura sorprendete.
La degustazione prosegue con il Baccalà mantecato avvolto in pasta fillo. Un’emulsione deliziosa dalla consistenza vellutata, soffice e spumosa. Si abbina perfettamente con la friabilità della pasta fillo, in alternativa al comune crostino di pane.
Il piatto più interessante della serata a mio avviso è però “Il Plateau di crudités” composto da una ricca selezione di pesce crudo. Fin da subito si riconosce la freschezza della materia prima, l’odore del pesce è leggero e ricorda la brezza marina. Servito alla giusta temperatura con una presentazione accattivante che stimola tutti i sensi dalla vista all’olfatto. La sensazione che si sprigiona in bocca dopo l’assaggio è di percepire il vero sapore del mare. Sorprendente la proposta di un’ “acqua di mare” in versione spray da utilizzare come condimento, ottima alternativa per esaltare il sapore naturale del pesce.
“Diamo grande importanza alle crudites” sottolinea Mattia “proponiamo frutti di mare di nicchia molto ricercati come percebes, limoni di mare, mussoli, pelose, ricci, i crostacei, le tartare, i carpacci ed un’importante selezione di ostriche. Abbiamo sempre almeno 5/6 ostriche in carta diverse per provenienza, calibro e caratteristiche sensoriali. L’approvvigionamento del pesce è quotidiano. Brescia è molto ben servita per quanto riguarda la reperibilità del prodotto ittico perché gode della vicinanza di Milano, Chioggia, Venezia che sono mercati tra i più importanti.”
Procediamo con una Capasanta servita con salsa di arancia, carota e topinambur. Un connubio di sapori dolci e delicati. La polpa del mollusco si presenta carnosa e soda, la salsa è leggera e profumata molto gradevole al palato.
A seguire Tentacoli di polipo spadellato con semi di chia e salsa aioli. Carne tenera, gustosa, croccante, dal sapore leggermente affumicato.
Come ultimo assaggio, prima di concludere con il dessert, viene servito lo Spiedino di calamari e code di gamberi alla romagnola. La panatura aromatizzata e leggermente abbrustolita rende il pesce croccante e appetitoso.
Termino il mio percorso gustando la Mousse al pistacchio, un dolce al cucchiaio fresco e colorato. Il sapore inconfondibile del pistacchio si fonde con la dolcezza delle fragole regalando una golosa crema morbida e leggera.
In abbinamento ai piatti un Franciacorta brut Castello Bonomi ottimo a tutto pasto, in particolare con le crudites. La Nuova Rimini propone una carta con un’ampia scelta di vini, liquori e distillati delle migliori produzioni per soddisfare anche i palati più fini.
Tramandare un mestiere di padre in figlio è un’arte che a La Nuova Rimini ha dato buoni frutti. Qui ritrovate i piatti tipici della tradizione di mare romagnola come la frittura dell’Adriatico, la Grigliata di pesce o gli Spiedini con la panatura alla romagnola, senza dimenticare gli Strozzapreti con le vongole e la piadina fatta in casa. Non mancano le proposte contemporanee, con un occhio di riguardo alla filosofia del locale: garantire sempre preparazioni semplici senza stravolgere la materia prima di mare.
Veronica Alboraletti
Cronista del Gusto
Rovato (BS) Via 25 Aprile, 39
030.7254055
Ristorante La Nuova Rimini propone esclusivamente pesce di mare con numerose ricette marinare romagnole.
