Locale nel quale si respira l’atmosfera tipica della trattoria di una volta. In cucina numerosi piatti locali, nel rispetto della qualità dei prodotti
Chiudi
È percorrendo la via del Ferro e delle miniere in Valtrompia che possiamo entrare nella storia e nell’identità locale di questa valle ed il cammino è come affidarsi ad un viaggio nel tempo e nello spazio, alla ricerca dei segni che il passato ha lasciato tra le montagne, lungo i corsi d’acqua e nei piccoli borghi incastonati tra i prati e le cime della valle.
Ma non solo nella storia, il viaggio è anche tra i piatti della cucina tradizionale, arricchiti di proposte innovative e sostenibili, che sanno far rivivere antichi sapori di cibi genuini.
Ci troviamo a Marcheno e imboccando via Gitti, una stradina che sale verso la Val Vandeno, lasciamo in fretta alle spalle i rumori della strada provinciale che porta in Alta Valle, per il silenzio improvviso di prati e declivi colorati che caratterizzano la località Dazze.
L’Albergo Trattoria Dazze si spalanca poi all’improvviso, alla fine della strada, e imponete domina la vallata, con lo sguardo sui piani di Caregno e sulla cima del Maniva ancora innevata.
Spesso in passato, i montanari usavano utilizzare i nomi e le caratteristiche delle località per designare le famiglie residenti o le dimore particolari e ancora oggi la località Dazze e l’Albergo Trattoria Dazze sono la stessa cosa.
Per gli abitanti di questa valle andare alle Daze ( in dialetto le daze indicano le fronde degli abeti ) è ritornare nel posto del cuore.
“Si andava alle Daze da bambini a fare il bagno nel Vandeno, il torrente che forma belle pozze d’acqua – si racconta– e le famiglie organizzavano picnic per la domenica nei prati al limitare del bosco. Bastava così poco per allontanarsi dalle fabbriche che stavano nascendo nella valle e godersi l’aria serena della vallata e c’era una trattoria, che ancora c’è, dove ci si fermava in compagnia per una pastasciutta e il posto era così bello e così grande che si organizzavano banchetti per i battesimi e le cresime.”
Oggi l’Albergo Trattoria Dazze è condotto da Paola ed Emanuele che iniziano questa avventura nel 1999, realizzando, con l’aiuto degli amici, il sogno di una trattoria nel verde, tra gli animali da cortile, la coltivazione dei piccoli frutti e nel periodo estivo anche delle mucche al pascolo.
Entrando, la collezione di antichi arnesi e strumenti del lavoro contadino crea l’atmosfera della trattoria di una volta, dove i tavoloni di legno con i numerosi coperti, rimandano a festosi pranzi di famiglia. Emanuele ci riserva il tavolo migliore, affacciato su una cascina quattrocentesca, nascondiglio partigiano in tempo di guerra, con ancora i resti di un antico affresco. Immersi nella tradizione e nella storia iniziamo, con i consigli di Gabriel, un giovane cameriere, la scelta del menù.
La carta offre numerosi piatti locali, nel rispetto della qualità dei prodotti: antipasti con i salumi di produzione dell’Azienda Agricola, primi con pasta fatta in casa, secondi con piatti tradizionali e piatti di carne alla griglia.
La cucina presenta anche un menù pesce di lago ed è in programma un menù pesce di mare, per rendere più completa la proposta.
Gli antipasti della casa, aprono i nostri assaggi, in un insieme stuzzicante e appetitoso, con salumi nostrani, tortino di broccoli, gnocchi fritti e la tradizionale polenta con il gorgonzola sciolto.
I risotti sono invece la scelta dei primi piatti, dove gli ingredienti, pur rispecchiando la cucina locale e tradizionale, sono rivisitati dal giovane chef e dal proprietario.
In questa trattoria, quando Il vino incontra la selvaggina nasce il risotto al salmì di cinghiale, una proposta succulenta e sostanziosa, particolare nella scelta del salmì al posto del tradizionale ragù di cinghiale, che caratterizza la cucina del bosco e delle lunghe cotture e riporta a quel cucinar selvatico dei montanari.
Siamo in Valtrompia e tra i nostri assaggi non poteva mancare Il Risotto ai funghi porcini e al Formaggio Nostrano Valtrompia DOP, per rivivere in un piatto l’andar per funghi e il fare il formaggio delle nostre valli. Nella cremosità della mantecatura, il profumo dei porcini, sapientemente saltati nel tegame con olio, aglio e prezzemolo, si mescola all’aroma leggermente pungente del formaggio che richiama le erbe di montagna degli alpeggi. Ne deriva un gusto sorprendente che un tempo rese questo piatto l’ospite d’onore di antichi banchetti delle corti rinascimentali e che oggi è diventato un must della cucina tradizionale locale.
Anche i piatti di carne rispettano la cucina di un tempo e gli ingredienti, legati al territorio e alla stagionalità, giocano con abbinamenti nuovi e diversi.
Emanuele ci propone l’assaggio di due differenti brasati, entrambi accompagnati dalla polenta che per i Bresciani è una vera e propria istituzione, immancabile nel pranzo della domenica di ogni famiglia della valle.
Nel Brasato di manzo allo scalogno, la dolcezza dell’ortaggio, reso morbido dal vino, aggiunge note delicate al manzo, ammorbidito dalla bassa e lunga cottura, mentre nel Guancialino di vitello brasato al Groppello, sono le note del Groppello ad imprimere un sapore deciso e un colore più scuro, rimandando alle antiche ricette di famiglia.
Per Emanuele questo è il piatto più rispettoso della tradizione ed è il suo preferito, tanto che, mentre i commensali sono al momento del dolce e in cucina ritorna la calma, lo vediamo gustare questo piatto, aggiungendo un posto alla tavolata degli amici, condividendo il piacere della buona tavola, del buon vino e della buona compagnia.
Anche Paola esce dalla cucina e scambia sorrisi e parole con la gente che in questa trattoria è di casa.
È sabato e tanti posti tavola sono occupati, un gruppetto di amici, sfida l’aria ancora fresca e occupa un posto sulla terrazza, godendosi il panorama.
Sta decidendo se ordinare le pappardelle con il salmì o il galletto alla bresciana, o forse tutti e due.
Perché all’Albergo trattoria Dazze, la scelta è davvero difficile.
Giovanna Peli
Dazze di Marcheno (BS) Via Angelo Gitti
030.8966068
Locale nel quale si respira l’atmosfera tipica della trattoria di una volta. In cucina numerosi piatti locali, nel rispetto della qualità dei prodotti
