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Nel cuore della Pianura Bresciana, a Bagnolo Mella, sorge un gioiello culinario, il bistrò di Chef Alisani: accogliente e caloroso, un’oasi gastronomica. Ci lasciamo avvolgere dalla calda accoglienza e dall’atmosfera elegante, adornata da arte moderna che arricchisce le pareti trasformando il pasto in un’esperienza artistica. Lo chef Alisani ci accoglie come fossimo suoi ospiti di casa, mentre incanta, con diversi impiantamenti, direttamente dalla sua postazione: un pass a vista posto ad un lato della sala.
Il piccolo bistrot, che accoglie fino a 20 ospiti, è scaldato da una piacevole stufa. Le candele e luci soffuse si riverberano sulle vetrate, creando un’atmosfera suggestiva che si affaccia all’esterno. La mise en place, pur essendo semplice, denota cura per ogni minimo dettaglio, conferendo un tocco di eleganza discreta e raffinata all’ambiente. Un runner bianco, tovagliolo blu arrotolato, bicchieri colorati per l’acqua e in aggiunta una mini-lampada di design. Il giovane figlio dello chef Alisani, insieme ad un suo collaboratore, si occupano del servizio in sala trasmettendo l’amore e la passione per questo lavoro e dimostrando grande impegno e attenzione al cliente.
Ci accomodiamo e lasciamo allo chef la proposta di degustazione e la libertà di proporci assaggi che rivelino, senza le parole, l’anima della sua cucina.
Inizia un viaggio sensoriale con una calda e avvolgente tazza di tè nero al limone. Il consiglio dello chef è di sorseggiarlo come si farebbe con il sakè, ovvero avvolgendo la ciotolina tra le mani. Questa bevanda, arricchita dall’acidità del limone, è studiata per accarezzare il palato e preparare le papille gustative al succedersi delle proposte culinarie.
L’esperienza esordisce con un’esplosione di sapori negli entrée: Chupa Chupa di parmigiano con semi di lino e girasole per deliziare e divertire, seguiti dai Bonbon al parmigiano e miele: un’accoppiata che stupisce.
Proseguiamo con i Quadrotti con burrata, polvere di spinaci e misticanza che rinfrescano l’esperienza, mentre i Vol-au-vent, contenenti una salsa tonnata con tocchi di aceto balsamico, giocano con il palato, creando un’armonia che anticipa ciò che ci sarà proposto in seguito. La danza dei sapori è accompagnata da un pane caldo fatto in casa, lievitato per 72 ore, da una selezione di grissini e pane carasau. Per completare l’esperienza ci viene servito un burro morbido al miele e barbabietola, un connubio intrigante che riesce ad arricchire ulteriormente il gusto dei piatti.
Il Lugana Co’ de Fer, tipico del territorio bresciano, si rivela l’accompagnamento ideale per ogni pietanza presentata. Con il suo gusto fresco e leggermente acido, si sposa perfettamente con le delizie proposte in tavola, aiutando a bilanciare i sapori e a pulire il palato. La scelta di servirlo in un bicchiere a tulipano sottolinea la delicatezza e la complessità aromatica di questo vino, elevando ulteriormente la degustazione.
Il viaggio culinario vero e proprio inizia svelando la filosofia dello chef attraverso un piatto che anticipa il filo conduttore del percorso: la carne. I giochi di sapori e contrasti, l’equilibrio agrodolce e la soddisfazione dei sensi definiscono la cena. Voliamo in Spagna con il prosciutto Pata Negra
abbinato ad una giardiniera agrodolce che regalano in bocca una danza tra sapori salati, acidi e dolci, offrendo un’esperienza sensoriale coinvolgente.
Ed ecco arrivare la seconda portata: il Carpaccio di bufalo, arricchito da una vellutata di parmigiano e dalla profondità aromatica della polvere di tartufo che offrono un’esplosione di sapori intensi e decisi. La grassezza della salsa al parmigiano si armonizza con il gusto deciso della carne, mentre l’essenza del tartufo completa il quadro sensoriale. L’abbinamento con il Lugana Co’ de Fer, nonostante la forza dei sapori del piatto, dimostra la sua versatilità, avvolgendo e completando in un equilibrio perfetto.
Il piatto proposto dallo chef successivamente è un vero viaggio nei ricordi della sua infanzia e nelle tradizioni culinarie familiari. La presentazione simile ad un nido accoglie all’interno di un caldo “pentolino” la preparazione: Sashimi di carne di Kobe, burro arricchito alla paprika e misticanza, una miscela di sapori. Il suggerimento di fare la scarpetta, di immergersi nei sapori come si farebbe a casa, aggiunge un tocco di nostalgia e intimità all’esperienza culinaria. La carne, morbida e gustosa, si scioglie in bocca senza lasciare residui ed il vino abbinato, Chianti della Fattoria di Corsignano, prodotto dall’enologo Bensi, pulisce il palato in modo ottimale, sposandosi perfettamente con la grassezza del piatto e lasciando così un gusto pulito e appagante. Un viaggio sensoriale che unisce una carne orientale ai sapori tradizionali ed una presentazione sorprendente.
Il piatto servito in seguito è un inno al gusto classico, reinterpretato con creatività e maestria. Il Raviolo cacio e pepe impreziosito da cappero in polvere e fresco che conferiscono un tocco di acidità. È un classico rivisitato in modo sorprendente. La pasta, trattata come un’opera d’arte, è cotta al dente, un dettaglio che convince e delizia ogni commensale. L’abbinamento con il Chianti sottolinea la capacità di questo vino di elevare e accompagnare con maestria anche un piatto così ricco e gustoso.
Ed eccoci arrivati al “pezzo forte” dello chef: la carne! Dalla vasta selezione di assoluta qualità, proveniente da diverse parti del mondo e macellata poi localmente, ci viene offerta una Tagliata di carne irlandese. La modalità di servizio, ovvero su una piccola griglia giapponese con la possibilità di completare la cottura al tavolo, aggiunge un tocco di intrattenimento e partecipazione unica. Il fumo che avvolge la tavola crea un’atmosfera teatrale. La personalizzazione del momento si arricchisce con la scelta del coltello: il cameriere ci porge uno scrigno contenente una vasta selezione, lasciandoci così la possibilità di trasformare la semplice degustazione in un’esperienza unica. L’abbinamento semplice ma sempre azzeccato con il Chianti, diventato ora tiepido e avvolgente, conferma ancora una volta la sua maestria nell’accompagnare la carne.
Il nostro viaggio nella cucina di chef Alisani si è dimostrato un’esperienza caratterizzata da precisione e cura in ogni proposta culinaria. Concludiamo con un dolce sorprendente, ovvero: Ops mi è caduto il vaso, che si rivela capace di lasciarti a bocca. La crema chantilly si fonde con il croccante crumble al cacao che reinterpreta la terra, l’acidità dei frutti di bosco e l’avvolgente cioccolato al 75% che compone il realistico vasetto, ci regalano un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi e riesce a soddisfare anche i più golosi.
Il Bistrò dello Chef Alisani o, meglio, come lui stesso ama definirlo, “Casa Alisani”, rappresenta un luogo meraviglioso e coinvolgente, pieno di calore e passione. Rappresenta un rifugio perfetto per chi desidera non solo mangiare bene, ma cerca anche un’esperienza culinaria arricchita da autenticità, piacere e dedizione.
La passione che trasmette ogni piatto, la ricerca costante della qualità e i sapori semplici ma gustosi sono gli elementi che rendono questa cena davvero memorabile. In aggiunta, merita una menzione, il tocco personale dello chef, che riesce a trasmettere amore incondizionato per la cucina e conferisce un’aura speciale al cibo. Sentimento e devozione per quello che non è solo un lavoro ma il desiderio costante di costruire, passo dopo passo, quella che è l’anima culinaria di Chef Alisani. Da rimarcare come questa passione sia tramandata ai membri della famiglia, ovvero i due figli, che contribuiscono al successo e alla continuità di un sogno che diventa una realtà quotidiana.
Martina Rubagotti
Bagnolo Mella (BS) Via Leno, 6
030.3375894
