L’Osteria Contini è un piccolo ristorante creato all’interno di un palazzo storico del 1500 situato nell’ antico borgo di Terzano. In tavola una raffinata cucina mediterranea contemporanea e una cantina con 350 etichette
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Ci troviamo a Terzano, piccolo paese alle porte di Angolo Terme in provincia di Brescia nella media Valle Camonica. Un’accogliente borgo ricco di storia, monumenti, arte ma non solo… c’è anche un “gioiello” che merita di essere scoperto: Osteria Contini.
Un ristorante che oltrepassa le aspettative. Esternamente si presenta negli abiti di un palazzo storico risalente al 1500, lo stemma della famiglia nobile che ne ha lasciato il nome è esposto e dipinto sulla facciata principale, a segnalarne l’ingresso per i visitatori. Sapientemente restaurato da abili mani nel 2010, accoglie oggi gli ospiti offrendo un clima familiare, ma al contempo elegante, classico e con un un tocco di ricercatezza. Un campanello adiacente al portone, e la possibilità di visionare il menu con le proposte della cucina prima di entrare. Non esitiamo: suoniamo. Ad accoglierci il dolce sorriso di Federica.
Attraversando le salette, prima di accomodarci al nostro tavolo, l’atmosfera che si respira è quella di un equilibrio perfetto tra arte antica e moderna che riescono a dare armonia a questa danza di colori che sono una pace per gli occhi. Una bellezza curata nata dallo studio dei dettagli, ed una mise an place impeccabile.
Seduti al nostro tavolo ci viene consegnato da Patrick – il titolare – il Menu e la carta dei vini contenente ben 380 etichette tutte selezionate con estrema cura ed attenzione.
Ad aprire questa serata, un calice di benvenuto: un Brut Nature della cantina J.L. Denois. Una bollicina fresca e carnosa e con quella punta di sapidità perfetta che stuzzica l’appetito, originale anche la scelta del servirlo all’interno di una coppa di champagne in rame laccato bianco. Una scelta di estrema finezza.
A seguire una degustazione dell’olio Evo dell’Osteria Contini, prodotto localmente esclusivamente per il ristorante, da cultivar di olive ubicate a poca distanza: in località Sorline (Lago Moro). In accompagnamento due muffin di pane al naturale, per consentire la migliore percezione della delicatezza di questo nettare, senza avere altri sapori a far da protagonista.
Terminato questo piacevole assaggio, ci è stato portato al tavolo, un piatto contenente differenti tipologie di pane: al naturale, all’ origano, alle olive, al formaggio, alle nocciole, ed una focaccina con pomodoro.
Ci abbandoniamo completamente ai consigli di Patrick per la scelta delle pietanze ed alle sapienti mani ed all’estrosa fantasia dello Chef, per “aprire le danze” in questo viaggio eno-gastronomico che sappiamo già saprà regalarci emozioni e sorprese. L’attesa è allietata da musica di sottofondo, in grado di trasmettere una sensazione di tranquillo relax.
Il nostro percorso inizia con un entrèe composto da: un Cono a base di carbone vegetale, gelato al basilico e pomodorino secco confit; una piccola bavarese agli spinaci, ed un mignon di baccalà all’olio Evo.
Proseguiamo poi con la proposta di due antipasti:
Salmone selvaggio di Norvegia macerato con gocce di Yuzu (agrume al sapore di mandarino e limone) e nuvole croccanti di riso. La bellissima colorazione rosa del salmone ne denota la freschezza. Il profumo è delicato ed invitante. L’aspettativa di dolcezza e morbidezza è confermata già con il primo assaggio.
Un piatto che sembra dipinto: due foglie di insalata verde riccia ed una violetta colorano la presentazione della pietanza. L’abbinamento proposto mi ha piacevolmente sorpreso e colpito: un cocktail a base di Gin, agrumi, polvere di sumac, pepe di Timut, briciole d’oro, ed un meraviglioso fiore a far da cornice. Un aroma intenso, e quel sentore di frutto della passione che generano l’equilibrio perfetto per il piatto in consumazione.
A seguire… Consistenze d’uovo ed asparagi verdi, con meringhe alla cipolla di Tropea.
Gli asparagi con la loro forma allungata e consistenza carnosa sono il simbolo del risveglio della natura, e regalano in bocca un piacevole sapore dolce e delicato. L’abbinamento perfetto è dato proprio dall’uovo, che viene presentato in cottura a tuorlo fritto e rivestito da semi di sesamo.
In abbinamento: Fiano IGT 2020 “Don Chisciotte” della Cantina Zampaglione. Un vino biologico prodotto con una lunga macerazione sulle bucce (lo classifichiamo come un bianco orange). Al naso spiccati i profumi di lime, frutta secca. Un vino avvolgente, di grande persistenza e senza dubbio fuori dagli schemi.
Il primo piatto:
Riso Carnaroli Riserva al profumo di lime, salmerino Alpino ed il suo caviale. Una cottura del riso perfetta, che lascia il chicco integro e croccante. Il Salmerino ha una consistenza tenera, magra e asciutta con un sapore delicato ed un profumo tenue e fragrante d’acque, ma a dargli quel pizzico di frizzantezza all’olfatto è il lime. Queste perle di caviale di limone ad accompagnarlo, sono letteralmente un’esplosione di gusto, e una gioia per le papille gustative. In abbinamento un vino bianco del territorio: “Primo Vino” 2019 della cantina vinicola Vi.Bu. di Malonno. Di colore giallo lucente, spicca per il suo aroma fruttato. Elegante e pienamente armonico sul piatto in degustazione.
Secondo piatto:
Maialino Iberico de Bellota, mela cotogna, sale nero di Cipro, perle di sedano rapa, e riduzione alle “variazioni di sedano”
La carne ha un sapore intenso, aromatico e succoso, ed una consistenza soda e decisa. Il sedano, con il suo sapore inconfondibile e connotato da quella punta di dolcezza, aggiunge una profondità di sapore al piatto.
In abbinamento: Cannonau di Sardegna “Costera” 2020 cantina Argiolas. Di colore rosso rubino, al sorso è caldo e vinoso ma al contempo fresco e piacevole e spicca una decisa mineralità che persiste nel finale.
Pre dessert:
Una granita a base di agrumi, lime e gin
Fresca, profumata e gradevole in bocca. La presentazione all’interno di un bicchiere ovale, e decorato con un fiore a sottolinearle la delicatezza della preparazione.
Dessert:
Geometrie esotiche con cocco, mango, tuorlo al passion fruit con crema a base di crumble croccante e scaglie di cocco.
Una composizione caratterizzata da diverse sfumature di dolcezza dettate dalla consistenza del cocco in cui predomina come sapore principale il latte ed il frutto, in contrasto con questa polpa profumatissima dall’aspetto gelatinoso ma dal gusto dolce-acidulo del passion fruit.
A chiusura di questo meraviglioso viaggio la scelta tra le 4 miscele di caffè 100% arabica.
Optiamo per: “Brasile” – miscela dal gusto classico, con aroma avvolgente e vellutato, gusto pieno e dolce con note di cioccolato.
“Honduras” – caffè dotato di un’interessante acidità aromatica con sentori frutta secca, cioccolato e caramello, ed un sapore dolce, piacevole e leggero.
E, per non farci mancare nulla, siamo stati coccolati anche con delle chicche di piccola pasticceria a chiusura di questo strepitoso percorso, servite su una bellissima opera di legno artigianale. Una composizione caratterizzata da 4 elementi, che uniti simbolicamente evocano la “rosa camuna” (per i più romantici, come me, l’unione di 4 cuori a formare quasi un quadrifoglio). Su ogni elemento una base di erba sintetica ad evocare un giardino pronto ad accogliere queste dolci meraviglie: un diamantino al cacao, una piramide di lime cioccolato bianco e lampone, farfalle di cioccolato, tre meringhe, una bavarese yogurt e frutti rossi, due cake alle nocciole, piramide di cioccolato e meringa.
Prima di congedarci, non poteva mancare la visita alla Cantina dei vini. Anch’essa una piccola “galleria d’arte” composta dalle innumerevoli etichette che catturano da ogni angolo lo sguardo attento di chi, come me è un’appassionata del mondo enologico.
Non posso che definire questa serata se non con un aggettivo: Superlativa!
Siamo usciti da questo ristorante all’una passata, avendo letteralmente perso la cognizione del tempo, ma completamente affascinati dalla storia che ha dato vita a questo sogno!
Qualità, ricercatezza, originalità, ed uno studio costante, il tutto metaforicamente parlando “condito” da quello che a mio avviso ne è l’ingrediente più importante: una profonda PASSIONE.
Amore, impeto e devozione per quello che non è soltanto un lavoro ma il sogno di costruire, passo dopo passo, giorno dopo giorno, quello che è oggi “Osteria Contini”.
In cuor mio mi auguro che questo ristorante possa essere il primo stellato della Valle Camonica.
Un in bocca al lupo Patrick…. ricordati “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso” ed io tifo per te!
Karen Anna Martino
Cronista del Gusto
Trenzano di Angolo Terme (BS)
Via Contini, 12
0364.548910
L’Osteria Contini è un piccolo ristorante creato all’interno di un palazzo storico del 1500 situato nell’ antico borgo di Terzano. In tavola una raffinata cucina mediterranea contemporanea e una cantina con 350 etichette
