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Ristorante Carmen – food lab: un assaggio della Grande Mela in Valle Camonica
Carmen – food lab si trova a Boario – “Boer” nel dialetto camuno – paese collocato nella bassa Valle Camonica e a nord del lago D’Iseo. Da sempre conosciuto come centro termale e turistico offre numerosi punti d’interesse: le Terme con la loro famosa cupola e le acque termali rigeneranti; il parco di Luine – patrimonio dell’Unesco ricco di arenaria rossa – testimone delle incisioni rupestri e dell’ultima glaciazione; l’Archeopark dedicato alla preistoria alpina; Il Masso Dei Corni Freschi risalente all’età del rame camuna e visibile al di là della collina di “Monticolo”.
Dal canto nostro, dobbiamo ammettere che, dopo la degustazione, alla nostra lista dei punti d’interesse a Boario ne aggiungiamo uno nuovo: il Carmen – food lab.
Arriviamo qui in una sera di gennaio accompagnate da un’aria frizzante e tanta curiosità. Dopo aver parcheggiato poco distante, raggiungiamo il porticato di Via Romolo Galassi, attratte dalle vetrate illuminate del locale che lasciano intravedere un arredamento stile Industrial che già stuzzica interesse.
Entriamo. Claudio, il proprietario, ci accoglie calorosamente e ci fa accomodare. Ci guardiamo attorno incuriosite dall’arredamento studiato perfettamente. Claudio ci spiega che ha tratto ispirazione da diverse fonti, soprattutto durante il suo soggiorno di un anno a New York. Lo stile ricorda infatti quello della Grande Mela, un richiamo allo stile metropolitano newyorchese.
Carmen – food lab è nato 5 anni fa come locale a 360 gradi, specializzandosi solo in seguito con proposte specifiche. Il pranzo presenta un “mood” a “stelle e strisce” come Club sandwich, Ceasar salad, Hamburger, e proposte vegetariane. La cena, durante la quale d’atmosfera diventa chic/gourmet, offre abbinamenti azzardati e intriganti. L’aperitivo e il dopo cena si concentrano infine su una vasta scelta di cocktail e vini. Il menu qui cambia spesso e la fantasia regna sovrana: Claudio non conosce la parola monotonia. Originalità, è la parola d’ordine.
Per iniziare la nostra serata ci propone un aperitivo composto da un vassoietto in legno con olive, nachos con salsa piccante, taralli e dei quadrotti di focaccia con mortadella e granella di pistacchi, in abbinamento due cocktail analcolici preparati con un mix di fantasia e ingredienti perfettamente equilibrati tra cui sciroppi Home Made. “Home Made” una parola, questa, che è un punto cardine per Claudio ed infatti la sentiremo riecheggiare spesso durante la serata.
Che dire, “tutto è bene quel che inizia bene!” …Lo sappiamo…il detto non era questo ma lo abbiamo rivisitato per l’occasione!
Passiamo alla cena, per iniziare ci vengono portati pane, focaccia fatta in casa, alta e morbidissima, pane Carasau fragrante e delizioso. Entriamo nel vivo poi con una Tataki di tonno rosso su letto di nero di seppia con salsa teriyaki e ciuffi di wasabi. Sembra di guardare un quadro, un quadro buonissimo!
Proseguiamo con Ravioloni di pasta fresca, anche questi di prodizione propria, ripieni con sala amatriciana guanciale di Norcia e pecorino sardo e la Cacio e pepe, un piatto simbolo del Carmen, con lo spaghettone al dente condito dalla salsa al pecorino per creare un connubio che sa di tradizione e allo stesso tempo tutt’altro che banale.
Dopo esserci deliziate con questi piatti originali facciamo una pausa con un altro cocktail agli agrumi, dissetante e digestivo, ottimo per prepararci a proseguire!
Assaggiamo la Ricciola scottata, condita con olio pugliese biologico di olive denocciolate che conferisce una delicatezza perfetta.
La golosità e l’entusiasmo ci porterebbero a terminare con un dolcetto, dato che la loro fama li precede, ma stavolta non ci sta, rimandiamo alla prossima. Claudio ci racconta comunque l’offerta di dolci pensati per ogni esigenza e gusto: Tiramisù fatto in casa con uova pastorizzate, brownie senza glutine, Tortino vegano, Cheesecake cruda con tre abbaiamenti: caramello salato, frutti di bosco, pistacchio… quando si parla di scelte difficili!
Concludiamo la serata con un digestivo analcolico fatto con bucce di mandarino servito tiepido e accompagnato con caramelle di liquirizia ripiena.
Tra una chiacchiera e l’altra, come ultima curiosità, Claudio ci racconta l’origine del nome del locale: “Carmen – food lab”. Carmen è la nonna paterna. Di origini piemontesi ed emiliane, pur avendo difficoltà con gusto e olfatto, cucinava ottime pietanze facendosi guidare “dall’istinto”, quell’istinto che Claudio ha ereditato e che lo ha spinto a scegliere proprio questo nome e a stupirci con le sue proposte sempre in evoluzione.
È ora di tornare, ci allontaniamo lasciandoci alla spalle le vetrate illuminate e nella mente ci rimbalza un pensiero su cui concordiamo senza ombra di dubbio, quello di Virginia Woolf quando disse: “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene!”
Sara Ribola
Cronista del Gusto
