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    Appunti di degustazione: Tenuta Moraschi a Capriolo

    Oggi ci troviamo a Capriolo, un paese in provincia di Brescia, nel cuore della Franciacorta. Siamo in una delle zone più suggestive del Nord Italia, un luogo capace di incantare ed affascinare i nostri occhi affamati di bellezza con il suo paesaggio. Una terra modellata da dolci colline ricoperte da un tappeto di vigneti, piccoli borghi, castelli, abbazie e ville patrizie.

    Sono da poche scoccate le 15 ed oggi facciamo visita alla “Tenuta Moraschi”, una piccola cantina, che ci ha aperto le proprie porte, per lasciarsi conoscere e consentirci di raccontare la loro  storia.

    Tenuta Moraschi - Esterno

    Questo è un luogo dove la passione per il vino si fonde con la dedizione e la cura per ogni dettaglio.

    Fondata dai fratelli Oliviero e Giuseppe Moraschi nella prima metà degli anni ’90, questa piccola azienda a conduzione familiare, è oggi gestita con amore da Matteo Moraschi, figlio nonché attuale proprietario.

    Il profumo di vino, l’aria ancora frizzante di fine febbraio e la natura incontaminata sono ciò che possiamo percepire iniziando il nostro percorso con Matteo, partendo proprio dalla vigna, che in questo periodo dell’anno si sta godendo il meritato riposo prima della fioritura.
    Dalla fondazione, per i primi 4 anni di attività la produzione è stata improntata sul Curtefranca rosso e bianco, quindi vini fermi. È solo dal 1994 che prendono vita le prime bottiglie di bollicine.

    La Tenuta e i vigneti

    Tenuta Moraschi è una realtà medio piccola nel territorio franciacortino: realizza mediamente una produzione che si aggira intorno alle 60 mila bottiglie annue. La superfice vitata è di 8 ettari. Di questi 5 ettari sono Chardonnay, 2 di Pinot nero, e la restante parte Cabernet e merlot.
    I vigneti sono di proprietà e la filosofia aziendale si basa sulla viticoltura biologica, che richiede lavoro manuale e una presenza costante nei vigneti per osservare i cicli naturali delle viti e monitorare le avversità. Per la difesa e il nutrimento delle piante sono utilizzate solo sostanze di origine naturale.
    All’interno di un appezzamento di Chardonnay – che rappresenta il vitigno principe in termini di produzione – possiamo ammirarne l’allevamento a spalliera: una scelta d’impianto che si rivela estremamente comoda specialmente perché, nel rispetto del disciplinare, la raccolta delle uve in questo territorio deve avvenire con raccolta manuale.

    Fondamentale per la qualità del vino è il monitoraggio dello sbalzo termico tra il giorno e la notte, come pure preservare le uve da eventi atmosferici che possano arrecare danni (temporali, grandinate, malattie ecc). In questa zona durante il giorno si raggiungono i 30 gradi, mentre la notte la temperatura si aggira intorno ai 18/20 gradi. Questa escursione fa si che la maturazione tenda a bloccarsi: gli zuccheri fanno fatica ad aumentare e le acidità si preservano nel tempo.
    A fine febbraio la vigna si trova in uno stato di riposo vegetativo, successivo alla potatura, durante la quale sono stati selezionati i ceppi che consentiranno la nascita dei grappoli. In base alla lunghezza dello sperone si potrà determinare la quantità di uva e di conseguenza di produzione.

    Un’altra tecnica di allevamento implementata in azienda è quella a guyot, entrambe utilizzate per ottenere un alto livello qualitativo nella produzione dei grappoli che verranno poi selezionati accuratamente durante la raccolta e poi vinificati.

    La Cantina e l’affinamento

    Entriamo ora nel cuore della cantina ed andiamo a vedere, ed ascoltare come avviene l’affinamento e dove vengono lasciati per il riposo di questi “gioielli”.
    Gli ambienti sono piccoli e ben tenuti. La cantina si suddivide in 4 locali: uno dedicato allo stoccaggio delle bottiglie, uno per la fermentazione alcolica, uno per l’affinamento e giro-pallet, e l’ultimo per il conferimento delle uve, che sono raccolte manualmente e portate in cantina dove attraverso una spremitura soffice viene divisa la parte solida da quella liquida.

    Si ottiene così il mosto fiore: la base per la produzione delle cuvée. Questo “succo” d’uva è trasferito all’interno di vasche in acciaio all’interno delle quali avviene la prima fermentazione, momento durante il quale la temperatura è rigorosamente monitorata e mantenuta costante. Un processo, questo, che trasforma gli zuccheri presenti nel mosto in alcol. Grazie alle basse temperature e all’utilizzo di lieviti specifici, l’impiego di solfiti viene ridotto drasticamente, arrivando ben al di sotto del 50% rispetto a quanto consentito dal disciplinare biologico.

    Tenuta Moraschi - Cantina

    La primavera è la stagione in cui sono create le Cuvée unendo i mosti provenienti da diversi vitigni, vigneti e vendemmie. Dopo l’assemblamento della Cuvée, al vino imbottigliato sono aggiunti zucchero e lieviti per generare la seconda fermentazione, lenta e naturale, all’interno della bottiglia.
    Le bottiglie sigillate con tappo a corona sono disposte orizzontalmente nelle rastrelliere, dove rimangono a contatto con i lieviti per un periodo di tempo prolungato. Qui, nel silenzio delle cantine, gli zuccheri si trasformano in alcol e anidride carbonica, creando le minuscole, fini e persistenti bollicine che rappresentano il tratto inconfondibile del Franciacorta.

    Decorsi i lunghi mesi (almeno 18 da disciplinare) alcune delle bottiglie vengono poste su cavalletti inclinati, chiamati pupitres, dove quotidianamente, vengono ruotate per veicolare i sedimenti verso il collo della bottiglia, altre effettuano lo stesso processo meccanizzato attraverso il giro pallet che con cadenza regolare effettua questa rotazione.
    La fase successiva è la sboccatura, durante la quale il tappo a corona viene rimosso e si aggiunge lo “sciroppo di dosaggio”, composto da vino base Franciacorta e zucchero. Questo determina la tipologia di gusto del Franciacorta. Tappate ed etichettate tutte le bottiglie, trascorrono ancora alcuni mesi in riposo prima di essere messe in commercio.

    La degustazione

    Completata la visita della cantina passiamo ora al momento della degustazione.
    Saliamo al primo piano, dove si trova la sala dedicata agli assaggi.
    L’ambiente, attualmente spoglio, presenta una magnifica finestra con vista sul vigneto e si presta anche ad ospitare ricevimenti e degustazioni per un numero cospicuo di persone.
    Ci accomodiamo al tavolo, dove troviamo già disposti i calici per la degustazione e un tagliere di salumi e formaggi ad accompagnarli.

    Tenuta Moraschi - Degustazione

    Partiamo con l’etichetta “brand ambassador” di Tenuta Moraschi: “Donna Elisabetta Franciacorta DOCG Brut”. Si tratta di un Blanc de Blancs prodotto da uve Chardonnay in purezza, che fa un periodo di affinamento sui lieviti di ben 45 mesi.
    Osserviamo il bicchiere per ammirarne il colore, per poi lasciarci sapire dai profumi e non esitiamo a concederci il primo assaggio. Al naso un magnifico bouquet di ananas, mela e pesca, ed il sorso ne conferma le prime percezioni lasciando recepire quelle note fruttate ed un richiamo alla crosta di pane. Un vino fine ed elegante, perfetto proprio per un aperitivo conviviale.

    Tenuta Moraschi - Franciacorta Donna Elisabetta

    Passiamo ora all’assaggio del Franciacorta Satèn, ancora non etichettato, ma ormai prossimo alla sboccatura. Si tratta sempre di un Blanc de Blanc, 100% Chardonnay. Osservandolo nel bicchiere presenta un perlage tanto fine quanto persistente, movimentando un brillante giallo paglierino. Le bollicine danzano nel bicchiere, portando con sé l’essenza della Franciacorta. All’olfatto, si avverte un naturale e inebriante aroma di fiori e frutta secca, mentre al palato esplodono sorprendenti sensazioni di freschezza e vivacità di sapori che richiamano frutta seca ed una punta di mineralità ben supportate dalla morbidezza e dal corpo del vino che sono come una carezza sulla pelle.

    Trovo un equilibrio perfetto di sapori l’abbinamento al tagliere di salumi e formaggi non troppo stagionati.

    Andiamo ora ad assaggiare un calice di “Franciacorta rosè”, anche questo in anteprima.
    La bottiglia ancora non ha l’etichetta, ed è stata stappata appositamente per noi per darci l’opportunità di recepire sentori, freschezza ed acidità. Questo vino, come il saten degustato poco fa, saranno disponibili alla vendita ed alla degustazione tra un paio di mesi.
    Un vino spumante di eccellente struttura e persistenza ottenuto dalle uve Pinot Nero, che si distingue per la sua affinazione di minimo 45 mesi sui lieviti, che gli conferisce una nota olfattiva fragrante e complessa con accenti floreali e fruttati. Il colore come si può vedere dallo scatto fotografico volto ad immortalare questo momento, è un elegante rosa “buccia di cipolla”.
    In bocca è avvolgente, morbido ed equilibrato, proprio come un abbraccio, un piacere ed un’esplosione di gusto per le papille gustative. Il perlage fine e persistente, termina in un trionfo di spuma ed aromi deliziosi di erbe essiccate, more e frutti di bosco.
    Chiudo gli occhi e lo riesco ad immaginare come perfetto accompagnamento ad un risotto, ma anche ad un delizioso antipasto di pesce a base di crostacei.

    Tenuta Moraschi - I Franciacorta

    Ed ora è la volta di un’altra sorpresa da parte di Matteo, che dopo aver lasciato la sala per qualche minuto torna in sala con una bottiglia di Pas Dosé Millesimato annata 2015, che stappa alla voilè.
    Questo Franciacorta, creato con uve Chardonnay al 100%, viene affinato in bottiglia per ben 60 mesi sui lieviti ed il risultato è una fragranza sublime, un perlage persistente e sottile, e un sapore armonioso. Ogni sorso regala un’esperienza sensoriale unica. Un piacere per le papille gustative.

    Tenuta Moraschi - Matteo

    Non posso che essere entusiasta di questa straordinaria esperienza emozionale.
    Ogni bottiglia stappata per noi in questa giornata racchiude l’anima di questa terra, la passione dei Moraschi e l’energia del sole che bacia questi vigneti.

    Vi suggerisco di passare a far visita a questa cantina in cui troverete ospitalità, gentilezza e cortesia uniti ad una profonda passione.
    Le visite guidate nei vigneti e in cantina vi consentiranno di immergervi in un mondo di profumi, colori e sapori. Il vino qui diventa poesia, e ogni sorso è un viaggio nel cuore e nell’anima della Franciacorta.
    È un’esperienza che incanta i sensi e offre una vista panoramica mozzafiato. Con l’aprirsi della stagione primaverile ed estiva Tenuta Moraschi apre le porte della sua cantina ad eventi, al festival, ai pic nick ed alla possibilità di degustare anche in veranda, sotto il portico.
    Noi non vediamo l’ora di tornare a trovarli ed a regalarci un nuovo viaggio nella degustazione delle loro eccellenze.

    Karen Anna Martino
    Cronista del Gusto


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