Chiudi
Il territorio bresciano è davvero ricco di aree vitivinicole. Oltre a quelle più conosciute e blasonate merita attenzione anche il comprensorio del Montenetto, il cui fulcro è una piccola altura – quasi assimilabile a un altopiano – elevato di poco (fino a 133 m) sulla pianura circostante. Un territorio nel quale si estende un vasto parco, il “Parco del Montenetto” appunto, collocato nell’area di tre piccoli comuni della pianura Bresciana – Capriano del Colle, Flero e Poncarale.
Si tratta di una zona vocata alla produzione vitivinicola, che deve il proprio “successo” ai terreni argillosi di cui è costituita, assieme alla paziente opera di dissodamento del monte e del piano da parte di volenterosi vignaioli e contadini che, nel tempo, hanno scavato rogge per portare l’acqua del fiume Mella a irrigare i campi. La coltura della vite e la produzione di ottimi vini hanno così contraddistinto nella storia e nella tradizione questo lembo di terra bresciana. Il merito va in larga parte al riconoscimento della DOC Capriano del Colle, e alla relativa costituzione di un consorzio di tutela.
Curiosi di conoscere le peculiarità dei vini che qui si producono, a maggio, ci siamo recati proprio a Capriano del Colle alla scoperta dell’Azienda Agricola Peroni. L’aria era tersa e lo sguardo poteva spaziare dalla collina alla pianura posta a sud, una vista magnifica!
Ad accoglierci abbiamo trovato Paolo, appartenente alla sesta generazione della famiglia Peroni che opera in ambito vitivinicolo fin dal lontano 1875.
L’Azienda Agricola Peroni dispone di tre appezzamenti: Monte Albini (Mut de Albì – in dialetto), Monte Lungo (Mut Lonc) e Monte Ritto (Mut en pè). Tre differenti aree che, grazie ad orientamento, tipologia del terreno e impianti vitati, permettono di dar vita a vini differenti.
Tra i vitigni coltivati troviamo Marzemino, Sangiovese, Merlot, Syrah e Bellagna, vitigno autoctono del territorio registrato nel registro delle varietà di vite nel 2014.
Il nostro percorso inizia dalla visita alle vigne mentre Paolo ci descrive, con competenza e passione, le peculiarità dei vari terreni e la tipologia di allevamento, in questo caso la palificazione in legno nella tipologia del cordone speronato. Dove si trova la palificazione centenaria l’opera di continua manutenzione si sostanzia nella sostituzione di anno in anno dei pali ammalorati per mantenere l’identità storica del vigneto. La lotta integrata contro gli insetti infestanti, la pratica della confusione sessuale, il sovescio e la letamazione dei terreni senza l’uso di fitofarmaci rispettano i dettami del biologico.
L’azienda è attenta al lavoro manuale in vigna che, ad esempio, si esprime con l’eliminazione dei rami o dei grappoli prima dell’invaiatura (prima che il grappolo cominci a virare di colore verso la maturazione) in modo da far giungere più linfa possibile ai grappoli selezionati.
In questi anni, ci ha spiegato Paolo, si è trovato a far fronte ad annate calde che hanno imposto la scelta di concentrare la vendemmia in 8/9 giorni lavorando nelle ore più fresche della giornata e utilizzando una diraspatrice più leggera. Questa pratica evita di macinare il chicco che, altrimenti, reagirebbe rilasciando proteine da dover poi filtrare.
Una delle scelte di cantina che caratterizzano la produzione dei vini dell’Azienda Agricola Peroni consiste nel mantenere le bucce con il mosto in modo da poter ottenere un vino che sappia d’uva, e conservi un gusto autentico.
Dopo la magnifica visita al vigneto, Paolo ci conduce all’interno della cantina adiacente, mostrandoci quello che era il nucleo storico dell’edificio e il suo più recente ampliamento. All’interno della parte operativa possiamo vedere le vasche di cemento che, a detta di Paolo, sono degli ottimi contenitori per la lavorazione delle uve.
Conclusa la visita alla parte produttiva inizia il nostro percorso di degustazione accompagnato da una deliziosa cotognata di loro produzione, degli affettati e dei formaggi. L’Azienda Agricola Peroni, oltre ai vini, produce anche farina gialla da polenta.
Come primo assaggio ci è stato servito il “Monteritto” IGT del 2021, così denominato proprio per omaggiare l’appezzamento in cui viene coltivata l’uva (Mut en pè), terreno a nord della cantina. Si tratta di un vino 100% Trebbiano dal colore limpido, fresco, con una buona acidità e nel quale si percepiscono note di fiori e sambuco, con un piacevole finale secco. Un ottimo vino da pasto quotidiano.
È poi il turno de l’ “Imbarazzato”, nome di fantasia associato al colore tipico del viso quando ci emozioniamo. Vino composto prevalentemente da uve Sangiovese e una piccola percentuale di Syrah, presenta un colore rosa carico che ben si addice alla denominazione. Si tratta di un calice deciso, secco, non stucchevole, nel quale ritrovare i frutti rossi e una nota speziata tipica dello Syrah.
Come terza degustazione abbiamo scoperto “Montelungo”, annata 2020, composto totalmente da uva Marzemino. Anche qui il nome viene deriva dal vigneto di produzione dell’uva: Mut Lonc. Si tratta di un vino parcellare. Al naso si percepiscono i frutti rossi – spicca il mirtillo – e, grazie anche alla sua beva facile, alla sua morbidezza e alla bassa acidità, si presta bene anche a un piatto di pesce di lago. È il vino che più di tutti interpreta la personalità di Paolo: un vino sincero.
Come penultimo assaggio abbiamo assaporato “Montealbì”, un Merlot 100%, la cui denominazione deriva anch’essa da un omaggio al terreno dal quale provengono le uve. Si tratta di un vino dal colore rosso intenso, con un profumo di more e sentori erbacei. Un calice di peso, deciso, “d’élite” direi. La beva importante ben si sposa a piatti a base di carne rossa.
Il nostro percorso si conclude con “La bella” – annata 2021 – vino rosso da tavola nato totalmente dall’uva Bellagna – autoctona di Capriano del Colle – da cui prende il nome la bottiglia. Questo vino riposa 12 mesi in botti di legno francese ed è una “chicca” dell’Azienda Agricola Peroni. Dal colore rosso rubino molto deciso, lascia all’olfatto note speziate e un sentore di liquirizia e, al palato, risulta avvolgente e bilanciato. Chissà se un domani Paolo ne formalizzerà un disciplinare di produzione…
Per noi si è trattato di un vero e proprio percorso all’interno della storia della famiglia Peroni. Abbiamo apprezzato il loro lavoro e la loro passione per il territorio e i vini che vi si producono. Un famiglia, questa, che apre letteralmente le porte di casa a chi desidera conoscere i loro prodotti e scoprirne la qualità e le caratteristiche.
Come in un viaggio ci siamo arricchiti con conoscenza di ottimi vini (e non solo) e portiamo con noi il piacevole ricordo di una passeggiata tra i vigneti e nella storia vinicola di Capriano del Colle.
Capriano del Colle (BS) Via Tese, 57
342.1678089
