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    La siccità non è un’ipotesi, è un’emergenza che riguarda tutti

    La siccità non è un’ipotesi, è un’emergenza che riguarda tutti e l’agricoltura bresciana in primis

    L'Isola dei Conigli con la siccità

     

    Sul fatto che l’acqua sia un bene prezioso e vitale siamo tutti d’accordo. Mai come in questo periodo, in cui l’acqua dal cielo scarseggia, ci rendiamo conto di quanto sia importante conservarla e non sprecarla. Già all’inizio della primavera le riserve idriche erano al limite e i laghi sotto i livelli medi della stagione. La siccità inizia a essere un problema serio e le colture hanno già bisogno di essere irrigate, nonostante non siamo ancora in estate. Anche nella nostra provincia si comincia al pensare seriamente a come si potrà affrontare l’estate e le prime attenzioni partono dal settore agricolo.

    È fondamentale che si parli di acqua, che ci si renda conto che non può più essere data per scontata e che ognuno di noi deve introdurre piccole modifiche dei propri comportamenti per risparmiarla. L’acqua è vitale per l’uomo, che di acqua è composto al 60% circa, per gli animali e per tutti i prodotti di cui ci nutriamo. La prima ad essere a rischio, infatti, è proprio l’agricoltura, che dall’acqua dipende fortemente.

    Allarme rosso in agricoltura

    L’allarme viene dal presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli, che ha lanciato un estremo appello a tutti, per prendere decisioni volte a tutelare il settore primario.

    «La disponibilità di acqua nelle nostre zone – ha affermato Garbelli – nell’era dei cambiamenti climatici, condiziona e condizionerà sempre più pesantemente la produttività dell’agricoltura: la gravità della situazione in queste ultime settimane è tale che in diversi casi noi agricoltori abbiamo dovuto irrigare i campi per non creare danni alle colture. L’allarme è rosso, visto che già a marzo stiamo parlando di grave emergenza idrica per la siccità. Per questo occorre agire rapidamente, per accelerare la conclusione degli iter procedurali per l’apertura dei cantieri previsti dal Piano irriguo nazionale e dal Fondo strutturale di coesione, recuperando risorse dal Pnnr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e, insieme, concentrarsi sulle nuove necessità infrastrutturali per la gestione dell’acqua».

    I laghi, secondo il presidente Garbelli, «sono i nostri veri bacini» e «accumulare acqua in inverno e in primavera è quello che abbiamo sempre fatto ed è l’unica ricetta concreta che può salvare la stagione».

    È quindi sulla gestione delle riserve idriche dei laghi che si pone l’accento, nel territorio bresciano.

    «L’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica e l’agricoltura è il settore che più ne risentirà – ha rimarcato Garbelli –. Ma è importante ricordare sempre che l’acqua che utilizziamo viene restituita al sistema ambientale a valle dei processi produttivi».

    L’Isola di San Biagio simbolo della siccità

    Le foto dell’Isola di San Biagio, meglio nota come “Isola dei conigli”, che hanno fatto il giro d’Italia, arrivando anche all’estero, nelle scorse settimane, mostrano come l’emergenza idrica sia sempre più preoccupante. La popolarità di questo isolotto del lago di Garda ha portato file di gente a osservare il fenomeno tra curiosità e stupore. Il più grande lago d’Italia non è mai stato così basso negli ultimi trent’anni, in questo periodo, e quella di Manerba non è che una delle tante aree asciutte che si vedono passeggiando intorno al Garda. Anche i massi bianchi della Giamaica, altro panorama quasi lunare in punta alla penisola di Sirmione, sono ampiamente riemersi, come pure molte altre zone costiere di tutto il basso Garda. C’è da preoccuparsi seriamente, o oltre a postare foto e video sui social!

    Se in tempi di lago basso, non bassissimo come ora, l’Isola dei conigli si poteva raggiungere a piedi togliendosi le scarpe e arrotolando i pantaloni fino alle ginocchia, comunque bagnandosi le gambe massimo fino alle cosce, con lo zaino caricato sulla testa, ora non serve scomporsi. E se d’estate era una sfida divertente, mentre in inverno nessuno ci provava perché sarebbe finito a mollo, ora si vedono lunghe file di persone con il cane o addirittura in bici, che sfilano lungo i duecento metri di stretta passerella naturale per immortalare l’eccezionalità. Forse si è stretto un pochino il passaggio rispetto all’estate scorsa ma la situazione è comunque straordinaria e per nulla rassicurante.

    Urge progettare il futuro con concretezza

    Tornando all’agricoltura bresciana, anche il settore può fare la sua parte per rendere più efficiente l’uso dell’acqua. Dal Garda, in questo momento sta uscendo il minimo indispensabile, ovvero il deflusso minimo vitale per il fiume Mincio, pari al massimo a 9 metricubi al secondo.

    L’agricoltura è uno dei settori che più inizia a risentire della siccità. Il deficit è di circa 800 mm di pioggia rispetto alla media (dati Coldiretti). L’agricoltura di precisione e del risparmio idrico, soluzioni tecnologiche più innovative, sistemi di irrigazione a goccia, colture meno idroesigenti: sono tutte innovazioni che potrebbero consentire di incrementare le rese e diminuire l’uso dell’acqua.

    L’acqua è essenziale per mantenere in vita tutti i sistemi agricoli, senza i quali entrano in crisi tutto il settore alimentare, il territorio e la sua popolazione. Non lasciamo inascoltati gli appelli di chi si sta impegnando per tutelare questo comparto.

    Francesca Gardenato


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